L’AVVERTIMENTO

Caruso: «Covid, in autunno si rischia un nuovo tilt»

di Giuseppe Spatola
La paura degli esperti è che in autunno gli ospedali possano essere nuovamente presi d’assalto mandando in tilt il sistema dei ricoveri e prese in carico
La paura degli esperti è che in autunno gli ospedali possano essere nuovamente presi d’assalto mandando in tilt il sistema dei ricoveri e prese in carico
La paura degli esperti è che in autunno gli ospedali possano essere nuovamente presi d’assalto mandando in tilt il sistema dei ricoveri e prese in carico
La paura degli esperti è che in autunno gli ospedali possano essere nuovamente presi d’assalto mandando in tilt il sistema dei ricoveri e prese in carico

«Dopo questa fiammata d'estate, in autunno Covid ritornerà e quello che vedo è che non siamo preparati a livello territoriale». Il presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv), Arnaldo Caruso, mette avanti le mani e cerca di analizzare la situazione senza escludere alcuna ipotesi. «Ciò di cui ho paura è che con la prossima stagione possa verificarsi di nuovo un intasamento dei Pronto soccorso - ha precisato Caruso -, con persone che al primo sintomo più serio rispetto al comune raffreddore si riversano sugli ospedali». Una paura che farebbe ripiombare il sistema sanitario nel caos già vissuto. «Non vedo segnali che sul territorio si stiano prendendo i necessari provvedimenti per far sì che la maggior parte dei pazienti possa beneficiare di cure domiciliari contro Covid e scongiurare il pericolo tilt - ha rimarcato Caruso -. Tutto questo è anche causato dalla burocrazia che grava sulle spalle dei medici di famiglia». ma l’ordinario di microbiologia e microbiologia clinica all'università di Brescia e direttore del Laboratorio di microbiologia dell'Asst Spedali Civili va oltre.

«Gli antivirali orali ci sono, ma non vengono ancora prescritti abbastanza - ha precisato -. Gli anticorpi monoclonali ci sono, ma si usano ancora troppo poco. È necessario mettere i medici di medicina generale nelle condizioni di non temere ripercussioni di alcun tipo se prescrivono un farmaco che ritengono opportuno, nel dare cure a domicilio». Da qui l’invito a promuovere la quarantena dei positivi a Covid, mascherina e i vaccini come valore e non come obbligo. «Per tutto, continuare oggi a imporre obblighi sarebbe anacronistico ha detto Caruso -. La stagione dell'obbligo è finita, è iniziato il tempo della responsabilità. È giusto prospettare una vaccinazione anti Sars-CoV-2 per gli over 60, ma assolutamente no all'obbligo. Anche il vaccino dovrà essere volontario, fortemente consigliato alle categorie più a rischio, in modo identico a come si fa con l'antinfluenzale». Non solo.

«Tutti dovremmo ormai sapere che cos'è questo virus - ha proseguito il presidente del Virologi -. Il virus è endemico, ci sono molti positivi ed è diventato ormai impossibile tracciare e mettere in quarantena tutti». Positivi isolati, dunque, ma non per obbligo bensì per responsabilità individuale, «con la convinzione che per proteggere se stessi e soprattutto gli altri è giusto non uscire». Intanto i numeri sui contagi confermano che la fiammata estiva nel bresciano sta viaggiando a ritmi importanti. Nel bresciano nelle ultime 24 ore si sono registrati 2.700 casi (sono stati aggiunti anche i tamponi positivi non contatti nei giorni scorsi che per Ats Brescia sono 1.284). In totale da inizio mese i positivi sono stati 14.957 (a maggio erano 15.524). ma il numero che più preoccupa è quello degli isolamenti che sono risaliti a 9.861 così come non accadeva da almeno due mesi e mezzo. Rimangono non preoccupanti i decessi, fermi dal 25 a 4.435. Mentre negli ospedali si è registrato un aumento dei ricoveri. A livello di contagi Regione Lombardia è nettamente al di sotto della media nazionale. Lo ha rimarcato il vice presidente della regione, Letizia Moratti. «Siamo sotto la media nazionale - ha detto Moratti - ma la situazione non è da sottovalutare. invito alla cautela, magari portando la mascherina nei luoghi affollati, rispettando il distanziamento e lavando costantemente le mani. E per le persone fragili e gli over 80 il consiglio è di procedere con la quarta dose di vaccino. Come sempre siamo la prima Regione anche sulle vaccinazioni. Nelle nostre Rsa abbiamo raggiunto quota 96% di persone immunizzate. Dal punto di vista delle maggiori fragilità abbiamo dato una copertura assolutamente ottimale». •.

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