siccità

Crisi idrica, valli bresciane in difficoltà

Da Piancogne a Tremosine notti a secco e ordinanze per l’utilizzo dell’acqua. Autobotti in Valsabbia e Valtrompia. Primi razionamenti. L’appello dei sindaci: «Non va sprecata neppure una goccia»

Siccità e emergenza idrica nel Bresciano: le valli e l’alto Garda cominciano a sentire sempre di più gli effetti della situazione climatica di emergenza, e i sindaci intervengono. Ad esempio, per quello che riguarda il Parco Alto Garda Bresciano, le conseguenze sono tangibili soprattutto nei comuni rivieraschi presi d’assalto in questo periodo dai turisti e con l’apertura delle seconde case dopo la conclusione dell’annata scolastica: al traino dell’ordinanza sindacale di Tremosine con la quale si concede fino al 15 settembre l'utilizzo dell'acqua potabile solo per fini alimentari e di igiene personale, vietando l’utilizzo dell’acqua potabile per l'irrigazione di orti, giardini, il lavaggio di automobili, il riempimento di piscine, da ieri anche altri Comuni comprensoriali si stanno adeguando alle necessità.

Anche a Tignale caldo e siccità stanno investendo il territorio e per questo motivo il sindaco Daniele Bonassi ha (per ora) emanato un avviso alla popolazione per sensibilizzare ad un uso attendo dell’acqua potabile. «La nostra sorgente in località Fontanelle è al momento in grado di soddisfare senza problemi la richiesta di acqua su tutto il territorio ma la situazione di emergenza idrica generale che ha coinvolto anche i Comuni della nostra zona, ci impone di mantenere la massima allerta evitando ogni forma di spreco e limitando il più possibile l’utilizzo di acqua, soprattutto per usi diversi da quelli domestici ed igienico sanitari».

Per ora però niente misure stringenti come a Tremosine: «Non ci sono ancora i presupposti per l’emissione di un’ordinanza che vieti o limiti alla ore notturne gli usi irrigui dell’acqua potabile, ma viste le previsioni meteo delle prossime settimane che vedranno il perdurare di questa situazione di alta pressione riteniamo fondamentale che la popolazione possa attuare forme virtuose di uso consapevole di questa preziosa risorsa, evitando sprechi e relegando gli usi diversi da quelli domestici alle ore solitamente di minor richiesta. Confidiamo nella collaborazione di tutti».

Sulla stessa linea si muove anche l’amministrazione di Gargnano: «Vista l’emergenza idrica in corso e al fine di evitare ordinanze in merito – è scritto a caratteri cubitali sull’avviso alla popolazione - adottiamo comportamenti responsabili limitando ad esempio di innaffiare orti e giardini e lavaggi auto. Evitiamo di sprecare acqua».

In Valtrompia invece l’Asvt, l’azienda che gestisce il servizio idrico, è pronta ad inviare una richiesta ai sindaci per sensibilizzare i cittadini ad un consumo parsimonioso dell’acqua. Nei giorni scorsi sono arrivate le prime autobotti per rifornire l’acquedotto di Lodrino e Caregno e a breve è legittimo aspettarsi un’ordinanza firmata dai sindaci dei vari comuni per il contenimento dei consumi: «Cinque anni fa avremmo dovuto razionare l’acqua molto prima - spiega il presidente di Asvt Michele Gussago - oggi invece grazie agli interventi per diminuire le perdite sulla rete, ci siamo potuti “permettere” di aspettare parecchi mesi prima di inviare questa richiesta ai Comuni. La mancanza di piogge e il caldo di questi giorni non ci consente di fare diversamente».

In Valcamonica da quasi un mese Piancogno chiude l’acqua nelle ore notturne, dalle 24 alle 6.30: «Non possiamo fare diversamente, in attesa della costruzione del nuovo pozzo che arriverà nel giro di una decina di giorni o poco più», dice il sindaco Francesco Sangalli mentre altri disagi si segnalano a Darfo, Losine, Breno, Artogne e Borno.

Infine in Valsabbia l’emergenza acqua si fa sentire a Pertica Alta, anche se per ora non ha causato eccessivi disagi ai residenti: «Già da inizio primavera - spiega Giovanmaria Flocchini che oltre ad essere sindaco del paese è anche presidente della Comunità Montana - siamo saltuariamente costretti a far arrivare le autobotti dell’acqua nei borghi verso Mura ovvero Noffo, Navono e Lavino, le realtà perticarole che gravitano sul laghetto di Bongi, in territorio di Mura, perché lì l’acqua scarseggia».

Per ora disagi alla popolazione non ce ne sono stati «ma dovesse continuare ancora un po’ a non piovere, con l’arrivo dell’estate e dei turisti che arrivano numerosi, ci sarebbe il consueto aumento dei consumi di acqua, e questo rischierebbe concretamente di metterci in grossa difficoltà».

Suggerimenti