Dal treno al trasporto pesante Brescia viaggerà a idrogeno

di M.V.
La centrale Lamarmora in una veduta aerea
La centrale Lamarmora in una veduta aerea
La centrale Lamarmora in una veduta aerea
La centrale Lamarmora in una veduta aerea

Le radici di A2A restano comunque a Brescia, dove sta la sede e una significativa quota delle reti. E a Brescia sono destinati 2,4 miliardi di investimenti dei 16 messi sul piatto dal piano decennale targato Mazzoncini: nell’elenco ci sono 100 milioni da investire sul termoutilizzatore di via Codignole, 400 milioni per ambiente e rifiuti, 500 milioni per la rete elettrica, 900 milioni per il ciclo idrico, e poi tutto il resto legato alla presenza sul territorio con la sede di Lamarmora. A Brescia rimanda pure il capitolo idrogeno; Mazzoncini ricorda la firma del memorandum con Ferrovie Nord e Snam sui treni a idrogeno per la ferrovia Brescia-Iseo-Edolo: Fn ha già ordinato i primi sei convogli, ed «è partito il progetto per capire come alimentarli con idrogeno green – dice Mazzoncini -. Ci muoviamo nella logica della Hydrogen Valley per aprire uno scenario importante anche per il trasporto pesante e per una parte del tessuto produttivo che potrebbe essere interessata alla produzione di idrogeno green». E anche i treni per la Valcamonica finiscono nello scenario di dimensione continentale in cui A2A intende muoversi. NEL CONTO C’È PURE il depuratore della Valtrompia in fase di realizzazione a Concesio con un appalto da 27 milioni. Sarà un impianto all’avanguardia con tecnologia a membrane che lavorano nel campo dell’ultrafiltrazione, consentirà una resa depurativa tra le più performanti e permette anche una notevole riduzione degli ingombri. Ma la depurazione apre il capitolo dei fanghi e anche su questo fronte A2A intende giocare un ruolo importante grazie a un’organizzazione industriale che supera le distinzioni tra settore ambiente e ciclo idrico. E poi il teleriscaldamento, che proprio a Brescia ha le sue radici. Resta una realtà «profittevole e sostenibile», e Mazzoncini conferma che anche il teleraffrescamento già in funzione per grosse realtà, «continuerà a essere proposto». A2A ha progetti anche in regioni come la Puglia e la Sicilia, punta a giocare un ruolo importante in Europa, ma mantiene a Brescia le radici della cultura industriale che le vengono dalla vecchia Asm. Infine, un capitolo resta aperto, ed è quello delle bonifiche. Su questo, «non abbiamo ancora preso una posizione», ammette Mazzoncini. •

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