Decolla la Banca
del Territorio
Lombardo

di Manuel Venturi
Il tavolo di presidenza durante l’assemblea della Bcc di Bedizzole, Turano e Valvestino al «Don Gorini»I soci delle Bcc durante le assise che hanno segnato il via libera definitivo all’intesa con Pompiano
Il tavolo di presidenza durante l’assemblea della Bcc di Bedizzole, Turano e Valvestino al «Don Gorini»I soci delle Bcc durante le assise che hanno segnato il via libera definitivo all’intesa con Pompiano
Il tavolo di presidenza durante l’assemblea della Bcc di Bedizzole, Turano e Valvestino al «Don Gorini»I soci delle Bcc durante le assise che hanno segnato il via libera definitivo all’intesa con Pompiano
Il tavolo di presidenza durante l’assemblea della Bcc di Bedizzole, Turano e Valvestino al «Don Gorini»I soci delle Bcc durante le assise che hanno segnato il via libera definitivo all’intesa con Pompiano

La Banca del Territorio Lombardo è realtà. Con 763 «sì» (comprese le deleghe), 187 «no» e 19 astenuti, i soci della Bcc di Bedizzole, Turano e Valvestino hanno approvato la fusione per incorporazione del proprio istituto di credito nella Bcc Pompiano e Franciacorta: un via libera arrivato dopo un’assemblea durata quasi cinque ore.

A SEGUITO del voto favorevole delle due assise straordinarie (quella della Bcc di Pompiano, sabato pomeriggio a Brescia, ha registrato 5 contrari e 1804 a favore comprese le deleghe), decolla una nuova banca di credito cooperativo: sulla carta è terza nel settore in Italia con 71 filiali in nove province e altri numeri di spicco (si veda il grafico). L’integrazione - completati gli ultimi passaggi tecnici - sarà operativa da marzo (con efficacia contabile da gennaio). Il presidente della nuova «BTL» sarà Ubaldo Casalini (ora al vertice di Pompiano), la vice con funzioni vicarie sarà Renata Zecchi (presidente di Bedizzole); il direttore generale sarà Luigi Mensi, supportato da due vice: l’attuale direttore generale di Bedizzole, Giorgio Venturini (con funzioni di vicario), che potrebbe essere affiancato da Tomaso Toninelli (attuale vice direttore vicario a Pompiano). Nel nuovo Cda, nominato a breve e in carica per tre anni, Pompiano avrà 6 membri su 11: dovrebbero sedere i sei (su nove) di Pompiano per i quali non ci sono vincoli per la conferma. Nell’assemblea di maggio la banca approverà i bilanci al 31 dicembre 2015 delle due Bcc, ripianando le eventuali perdite.

I SOCI della Bcc di Bedizzole si sono ritrovati nel teatro dedicato a don Francesco Gorini, uno dei «padri» dell’istituto di credito cooperativo che nel 2015 ha festeggiato 120 anni. In virtù di quel passato - che diversi soci temono possa venire disperso con l’operazione, come emerso durante le assise -, l’assemblea è stata molto partecipata e a tratti «calda»: qualcuno ha difeso accoratamente l’identità della propria banca. Alla fine, però, la maggioranza ha detto «sì» al matrimonio, seguendo la strada tracciata dalla presidente Renata Zecchi. «Con Basilea 3 anche al credito cooperativo è richiesta maggiore competitività», ha spiegato. Lo spirito della fusione tra le due Bcc segue anche le linee dettate dall’autoriforma del credito cooperativo, che dovrebbe essere varata a breve dal Governo. «Si chiedono Bcc più grandi, solide, con strumenti maturi per la gestione del rischio: abbiamo anticipato i tempi per guidare il processo anziché subirlo», ha aggiunto la presidente illustrando poi i motivi che hanno portato alla scelta della fusione con Pompiano e non con la Bcc del Basso Sebino: «I numeri erano positivi, ma non ci sono solo quelli. Mancava la condivisione di un progetto comune».

ELEMENTO che Zecchi e gran parte del Cda hanno rilevato nei rapporti con Pompiano. «Il nuovo soggetto ha l’ambizione di costruire una Bcc radicalmente nuova, pronta per le sfide future, innovando il profilo economico, di organizzazione, gestione, reputazione - ha sottolineato la presidente -. Sarà un soggetto di riferimento per una vasta area che si estende da Verona a Milano, visto con estremo interesse dalle atre banche, dalle istituzioni, dalla società civile e dagli imprenditori». I vantaggi della Banca del Territorio Lombardo, come evidenziato, saranno una maggiore solidità patrimoniale, l’allargamento della base sociale e della clientela, una redditività più elevata, il rafforzamento delle performance della rete, una diversa distribuzione dei rischi e la tecnologia utilizzata come fattore di cambiamento radicale, senza mai far mancare «un elevata focalizzazione sulle aree di riferimento. Sarà una banca tradizionale, sana e solida, ma rivolta al futuro», ha concluso Zecchi.

DURANTE la discussione la platea si è mostrata divisa su alcuni aspetti del «matrimonio» con Pompiano: primi fra tutti l’allontanamento della sede centrale della Bcc (sarà a Pompiano, con l’ipotesi di trasferimento a Brescia) e il possibile distacco dalla zona che ha visto protagonista la Bcc di Bedizzole, Turano e Valvestino. Renata Zecchi difendendo la scelta del vertice ha ribadito, tra l’altro, che «la nuova banca continuerà a investire in questo territorio. In questa scelta non c’è stata nessuna fretta, ma solo determinazione». Non si guarda al futuro «con il romanticismo ma con un modello di banca diverso - ha detto Pietro Galbiati, direttore generale della Federazione lombarda delle Bcc -. Dovremo essere bravi a cogliere i principi dell’autoriforma, mantenendo i caratteri della cooperazione». Nella parte ordinaria i soci hanno approvato (5 i contrari, 8 gli astenuti) il ripianamento delle perdite di esercizio rinviate a nuovo.

Suggerimenti