Emergenza idrica Raffica di ordinanze per battere la crisi

di Giuseppe Spatola

A 48 ore dalla firma del decreto del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana con il quale si dichiara lo «Stato di emergenza regionale» in vigore fino al 30 settembre 2022, la risposta dei sindaci bresciani è a macchia di leopardo tra ordinanze firmate ad hoc, consigli diffusi alla popolazione e tagli alle forniture nelle ore notturne. Per tutti i sindaci, dalle valli fino ai laghi passando per la bassa bresciana, la raccomandazione è «di utilizzare la risorsa acqua in modo estremamente parsimonioso, sostenibile ed efficace, limitandone il consumo al minimo indispensabile». Il decreto del resto raccomanda ai Comuni della Regione di limitare il più possibile l’impiego dell’acqua potabile per attività per le quali non ne sia necessario l’uso. «Ho firmato il decreto a causa della grave situazione di deficit idrico che sta interessando il territorio lombardo - ha sottolineato ieri il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana -. Il decreto tra le altre cose, raccomanda a tutti i cittadini di utilizzare l’acqua in modo parsimonioso, limitando il suo consumo al minimo indispensabile e mette a disposizione dei sindaci dei Comuni lombardi uno schema di ordinanza su risparmio idrico e limitazioni per l’uso dell’acqua potabile, da adottare in base agli effetti della siccità nei rispettivi territori». Di più. «Chiediamo, inoltre - ha concluso Fontana - alla Presidenza del Consiglio dei ministri, la costituzione di una cabina di regia permanente Stato-Regioni per il monitoraggio della crisi idrica a livello nazionale e la predisposizione di azioni finalizzate a fronteggiare adeguatamente la situazione emergenziale». Ma non tutti i comuni bresciani appaiono per ora in difficoltà. Il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, ha comunicato che in Loggia si parlerà dell’emergenza, affrontando i temi della siccità, la prossima settimana. Davide Comaglio, primo cittadini di Gavardo, non pare preoccupato: «Il gestore non ha comunicato problematiche per Gavardo quindi non emetterò ordinanze. Ho pubblicato una raccomandazione per usare l’acqua potabile evitando sprechi. Da oggi comunque sono sospese tutte le irrigazioni dei parchi pubblici». A Lodrino, il sindaco Bruno Bettinsoli, ha firmato l’ordinanza anti-sprechi il 21 giugno. Nessun problema neppure a Bedizzole dove il sindaco Giovanni Cottini ha messo avanti le mani: «Noi per ora non abbiamo problemi, ma ci stiamo confrontando tra sindaci e credo che nelle prossime ore usciremo con un ordinanza che raccomanda la riduzione dell'uso di acqua potabile e il divieto per scopi diversi». Anche Marco Ghitti, sindaco di Iseo, ha confermato la firma di una ordinanza a inizio settimana: «Attueremo una ordinanza che seguirà le indicazioni della Regione. Lunedì sarà attiva». Piancogno da maggio chiude i rubinetti di notte dalle 24 alle 7 per consentire l’accumulo necessario dopo i lavori di manutenzione del pozzo in via Nazionale. Il sindaco Francesco Sangalli ha però confermato che i disagi vanno verso la normalizzazione. «Di fatto abbiamo anticipato il decreto della regione - ha spiegato Sangalli -. I lavori al pozzo proseguono e nei prossimi giorni potrebbero esserci novità. Di fatto la richiesta di utilizzare le risorse idriche la raccomandiamo da tempo a tutti i nostri residenti». nei giorni scorsi a Darfo Boario Terme sono state segnalate importanti carenze e si è dovuto integrare con approvvigionamenti in superficie con le autocisterne dei pompieri con i residenti nelle frazioni di Fucine, Pellalepre, Montecchio, Capo di Lago e Darfo che nei giorni scorsi hanno avuto il divieto di usare l’acqua dell’acquedotto se non previa bollitura. A Borno da mesi c’è un’ordinanza che vieta l’uso dell’acqua per scopi diversi dall’alimentare e igienico-sanitario e di bollirla sempre. Ma sono tanti i paesi che stanno emanando le ordinanze per far risparmiare l’acqua ai cittadini. In fondo si tratta sempre di semplici regole che aiutano a superare la crisi idrica senza ansie: non lavare le auto con l’acqua dell’acquedotto, riempire piscine o irrigare prati e orti. Regole per ora messe a regime a Breno, Niardo, Cerveno, Losine, Capo di Ponte. Stessa filosofia seguita dai Comuni della Bassa bresciana fino ai laghi. •.

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