la ricorrenza

Giornata contro l'omofobia, violenza sommersa «Poche denunce, paura di ritorsioni»

di Irene Panighetti
Nella Giornata internazionale contro l’omofobia si denunciano le ancora troppe violenze e discriminazioni
Nella Giornata internazionale contro l’omofobia si denunciano le ancora troppe violenze e discriminazioni
Nella Giornata internazionale contro l’omofobia si denunciano le ancora troppe violenze e discriminazioni
Nella Giornata internazionale contro l’omofobia si denunciano le ancora troppe violenze e discriminazioni

Nella Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia che cade oggi, martedì 17 maggio,  la gravità della situazione è dipinta dai numeri. Ma se si contano sulle dita di una mano le denunce alle autorità di pubblica sicurezza (negli ultimi anni la questura di Brescia ha registrato un solo caso dalla Mobile, nel settembre 2021), non è perché questa violenza non esista ma perché è la più sommersa tra le tipologie di violenza. I numeri delle associazioni e degli sportelli raccontano infatti un’altra storia, fatta di denunce che non si tramutano pressochè mai in denunce giudiziarie. «In Italia gli episodi di discriminazione e violenza sono all’ordine del giorno – scrive Arcigay Orlando di Brescia - Dallo scorso 17 maggio si sono registrati 190 atti di discriminazione e violenza, secondo il report presentato dal progetto omofobia.org. Nell’ultimo anno il fenomeno è peggiorato, con un incremento del 9 per cento di abusi e violenze. A causa della pandemia, alcune persone hanno subito più violenze domestiche dai genitori, parenti o coinquilini».

La bandiera esposta fuori da palazzo Loggia a Brescia
La bandiera esposta fuori da palazzo Loggia a Brescia

Il sito citato elenca episodi di omo/transfobia in Italia dall'ottobre 2012 ad oggi divisi per città, ma in molti casi non viene specificato il luogo: quelli espressamente attribuiti nel Bresciano sono 8, il primo nel 2014 a Desenzano, l’ultimo nel 2021 a Brescia. I numeri dello sportello «La fenice gruppo T» di Arcigay Orlando rispecchiano meglio la situazione locale: da gennaio ad oggi sono oltre 30 le persone che hanno chiesto aiuto, per violenze subite, incluse l’essere sbattute fuori di casa dai genitori. Violenze che incidono l’animo ma che, appunto, non sono tradotte in denunce all’autorità giudiziaria, soprattutto per paura di ritorsioni e rifiuto sociale.

La panchina itinerante posizionata lo scorso week-end in città a Largo Formentone
La panchina itinerante posizionata lo scorso week-end in città a Largo Formentone

A Brescia c’è anche uno sportello antidiscriminazioni istituzionale del Comune e gestito dall’associazione Adl, nato nel 2020 per svolgere attività di monitoraggio, ascolto, orientamento e consulenza per le presunte vittime di discriminazione, non esclusivamente di genere. Fino ad oggi si sono avuti 25 accessi in totale riconducibili ai seguenti fattori di discriminazione: 7 segnalazioni legate al mondo del lavoro (ad esempio mobbing, annunci discriminatori…), 13 segnalazioni di persone di origine straniera, 1 discriminazione per età, 3 segnalazioni di discriminazioni per orientamento sessuale, 1 altro. Lo sportello è aperto al pubblico per 3 ore a settimana e riceve su appuntamento negli spazi di via Solferino 14 chiamando il numero 378 3030343 o scrivendo all’indirizzo e-mail dedicato: antidiscriminazione@comune.brescia.it. Di questa violenza sommersa se ne parla troppo poco, per questo in vista del 17 maggio Arcigay Orlando è andato nelle piazze e nelle strade di città e provincia: sabato in Largo Formentone, a Brescia, con una panchina arcobaleno itinerante. Precisano gli attivisti: «Ci auguriamo che prima possibile venga inaugurata anche a Brescia, in quanto già approvata dal Cdq Centro Nord nell'ottobre 2020».  

Il 17 maggio del 1990 l’omosessualità è stata rimossa dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall'Organizzazione mondiale della sanità. Per questo la data è stata scelta come Giornata internazionale contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia.

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