«Hacker, colpa politica sottovalutare i rischi»

di Mauro Zappa
La Loggia è stata vittima di un attacco hacker: e adesso il caso sta esplodendo anche a livello politico locale
La Loggia è stata vittima di un attacco hacker: e adesso il caso sta esplodendo anche a livello politico locale
La Loggia è stata vittima di un attacco hacker: e adesso il caso sta esplodendo anche a livello politico locale
La Loggia è stata vittima di un attacco hacker: e adesso il caso sta esplodendo anche a livello politico locale

Divampa la polemica politica innescata dal crimine informatico perpetrato a danno del Comune. Ora le forze del centrodestra bresciano puntano il dito contro l’amministrazione Del Bono, ritenuta colpevole di non aver approntato sistemi di difesa adeguati a rintuzzare un attacco di fronte a cui la macchina municipale si è fatta trovare disarmata. «Quanto avvenuto, così come la reazione messa in campo, è il risultato di ciò che non è stato fatto negli ultimi otto anni», attacca la consigliera del Carroccio Simona Bordonali. Le fa eco il suo capogruppo a Palazzo Loggia, Massimo Tacconi, il quale senza mezzi termini denuncia la povertà di investimenti e di mezzi da destinare sul fronte della sicurezza informatica: «Se il danno subito è di questa entità lo si deve anche all’assessore al bilancio Fabio Capra e alla sua politica del braccino corto». Anche l’assessore regionale leghista Fabio Rolfi polemizza per «la mancata messa in sicurezza da possibili attacchi. Avere sottovalutato il rischio è una colpa politica. L’assenza, se confermata, di un sistema esterno di salvataggio dei dati è anch’essa una colpa politica». L’appello all’unità lanciato dal sindaco durante la conferenza dei capigruppo tenutasi nei giorni scorsi è dunque sostanzialmente caduto nel vuoto. Un’invocazione inascoltata anche a seguito di quelle che le opposizioni bollano, attraverso il capogruppo di FdI Giovanni Francesco Acri, come «risposte che in quella sede non sono mai arrivate rispetto a precise domande inerenti alle modalità adottate in Comune per il salvataggio dei dati e all’entità economica del danno patito». Quesiti che il centrodestra ripropone in un volantino distribuito congiuntamente: «Esiste un report su quanto accaduto redatto da soggetti terzi? Era stato predisposto un sistema di continuità per garantire il prosieguo delle attività in caso di cyber attacchi? A quanto ammontano gli investimenti stanziati in tema di sicurezza informatica negli otto anni della giunta Del Bono-Castelletti? C’era, c’è, un sistema esterno di back-up dei dati? È ad oggi garantita la salvaguardia dei dati personali dei bresciani? Quanto costerà ripristinare la corretta operatività dell’Ente?». La capogruppo di Forza Italia in Loggia Paola Vilardi elenca una serie di errori commessi a suo giudizio negli anni di governo della città da parte del centrosinistra: «Esigui gli investimenti, inesistente qualsivoglia sistema evoluto di back-up, nulli i controlli ad inizio pandemia sui dispositivi di proprietà dei dipendenti utilizzati per lo smart working». Il senatore e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Gianpietro Maffoni, così come il segretario cittadino del partito Paolo Inselvini, si dicono preoccupati: «Ai bresciani non è stata data nessuna garanzia di dormire sonni tranquilli». Sì, perché, paventa il centrodestra, «dai server comunali potrebbero essere state trafugate le loro identità digitali, con tutto ciò che ne consegue». Simona Bordonali, in veste di deputata leghista, promette di portare il caso all’attenzione del Parlamento: «Dal momento che paiono essere stati criptati migliaia di documenti dai computer del settore urbanistica, mi attiverò affinché ai bresciani venga prorogato il termine per la presentazione delle pratiche per ottenere l’ecobonus al 110 per cento». In attesa si tenga una commissione consiliare in cui fare il punto sullo stato dell’arte, richiesta già avanzata dalle opposizioni, il leghista Davide Giori Cappelluti fa infine sapere: «Le caselle di posta elettronica di noi consiglieri comunali sono state riattivate, ma non c’è traccia delle mail inviate e ricevute da inizio mandato». •.

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