Il restauro

Completamente ingabbiato il Palazzo delle Poste: pronto a rifarsi il look

di Marta Giansanti
L'imponente edificio razionalista di piazza Vittoria, a Brescia, viene sottoposto a una robusta ripulitura. Intervento concluso entro fine anno. Nessuna interruzione dei servizi pubblici
Gli operai in fase di montaggio delle impalcature sulla facciata frontaleI ponteggi hanno coperto completamente il muro laterale del Palazzo
Gli operai in fase di montaggio delle impalcature sulla facciata frontaleI ponteggi hanno coperto completamente il muro laterale del Palazzo
Le impalcature coprono la facciata delle Poste di piazza Vittoria

Il Palazzo delle Poste di piazza Vittoria, a Brescia, con i suoi 90 anni appena compiuti, è pronto a rifarsi il look: iniziate, nei giorni scorsi, le operazioni di montaggio delle impalcature che daranno il via agli interventi di recupero e di restauro dei prospetti esterni dell’edificio storico, al fine di restituirgli l’originaria bellezza architettonica.

Un’iniziativa di Poste Italiane, inserita a pieno titolo nel progetto «Cento facciate» nato per favorire la rimessa a lucido delle facciate esterne di 100 edifici di tutta Italia di proprietà della quotata e che oggi fa tappa anche a Brescia.

Le prime fasi d’opera sono iniziate la scorsa settimana con l’installazione dei ponteggi lungo il muro laterale di via della Posta, mentre venerdì 18 novembre gli operai avevano praticamente finito di impalcare la facciata principale.

«L’intervento conservativo - rassicura la società - non interferirà con l’operatività dell’ufficio postale che continuerà a garantire i consueti servizi ai cittadini». Il termine dei lavori è previsto per la fine del 2022. «Nell’anno in cui Poste Italiane celebra i 160 anni, i suoi Palazzi continuano a rappresentare un punto di riferimento sul territorio nazionale e ad essere un simbolo della bellezza architettonica e della storia d’Italia - spiega PI -. Il Palazzo di Brescia, oggi come ieri, è emblema di un’epoca e ricopre un ruolo di indiscutibile testimonianza storica e di maestosa autorevolezza».

Un monumentale edificio razionalista e futurista, che affonda le sue radici nel primo Dopoguerra: inaugurato nel 1932 su progetto dell’architetto e urbanista romano Marcello Piacentini e un investimento di 5,5 milioni di lire. La magniloquente struttura, che fa da quinta scenografica alla geometrica piazza della Vittoria, racchiude in se il racconto di un preciso periodo storico. Protagonista negli anni, per la sua grandiosa bellezza, di alcune Giornate Fai che ne hanno descritto la bicromia bianco-ocra del rivestimento e gli imponenti pilastri di basamento e di capitelli, sormontati da un architrave con fregi classicisti.

«I palazzi di Poste Italiane spesso sono opere d’autore, nelle loro più diverse declinazioni artistiche e strutturali hanno rappresentato nel tempo la trasformazione che il nostro Paese ha vissuto tra la fine dell’Ottocento e il secondo Dopoguerra e - aggiunge la quotata - anche dal punto di vista della cultura architettonica hanno contribuito a delineare il contorno di una inedita modernità, soprattutto dagli anni ’30 del Novecento, nel segno dello stile razionalista. Senza dimenticare l’importante ruolo sociale che hanno rappresentato per tutte le generazioni e in ogni epoca».

Un patrimonio cittadino esaltato nel volume «Le belle poste. Palazzi storici delle Poste Italiane» edito da Franco Maria Ricci: una raccolta di schede tecniche, immagini e approfondimenti degli edifici antichi accompagnati da bozze e disegni realizzati da fotografi d’eccellenza, tra cui Luciano Romano, Giovanni Ricci-Novara e Massimo Listri.

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