le interviste

Casasco: «Le imprese oggi in Italia si sentono abbandonate, è il momento di aiutarle»

di Mauro Zappa
Maurizio Casasco è presidente nazionale di Confapi dal 2012: è stato confermato 4 volte all’unanimitàL’audizione all’Onu di Maurizio Casasco, presidente della Federazione Medico Sportivo Italiana e anche della Federazione Europea di Medicina dello Sport
Maurizio Casasco è presidente nazionale di Confapi dal 2012: è stato confermato 4 volte all’unanimitàL’audizione all’Onu di Maurizio Casasco, presidente della Federazione Medico Sportivo Italiana e anche della Federazione Europea di Medicina dello Sport
Maurizio Casasco è presidente nazionale di Confapi dal 2012: è stato confermato 4 volte all’unanimitàL’audizione all’Onu di Maurizio Casasco, presidente della Federazione Medico Sportivo Italiana e anche della Federazione Europea di Medicina dello Sport
Maurizio Casasco è presidente nazionale di Confapi dal 2012: è stato confermato 4 volte all’unanimitàL’audizione all’Onu di Maurizio Casasco, presidente della Federazione Medico Sportivo Italiana e anche della Federazione Europea di Medicina dello Sport

Maurizio Casasco, classe 1954, pavese di nascita e bresciano di adozione, è presidente nazionale dal 2012 di Confapi, la confederazione a cui aderiscono 110 mila piccole e medie industrie private, e numero uno europeo di Cea-Pme (federazione imprenditoriale con sede a Bruxelles che conta tra i suoi membri 25 associazioni con oltre 2,1 milioni di imprese). È anche a capo della Federazione Medico Sportiva Italiana e presidente dell’Executive Board della Federazione europea di medicina dello sport. Inoltre è membro del Consiglio federale del Coni. Si presenta alle politiche nelle fila di Forza Italia, con la benedizione di Silvio Berlusconi. È candidato alla Camera nel collegio uninominale della città e del suo hinterland, nonché primo del listino di FI nel plurinominale (sempre per un seggio a Montecitorio). La sua elezione, pressoché scontata. La sua candidatura in territorio bresciano da figura di punta di Forza Italia è stata una vera sorpresa. Nessuno l’aveva pronosticata. Fino a una manciata di giorni prima della scadenza per la presentazione delle liste io per primo non ne sapevo nulla. Ho ricevuto la proposta e ho deciso in tempi brevissimi, il che non vuol dire averlo fatto a cuor leggero. D’altro canto è una caratteristica di ogni buon imprenditore dovere scegliere in tempi ristretti. Sono orgoglioso che i vertici del partito abbiano pensato a me. Scendo in campo perché è giusto metterci la faccia nell’interesse della città e del Paese. Quale è stata la molla che ha fatto scattare la sua disponibilità ad affrontare questo nuovo capitolo della sua vita? Confrontandomi quotidianamente con imprenditori e lavoratori ho appurato una verità disarmante: le imprese si sentono abbandonate. Ho capito che questo senso di solitudine è drammatico, che i conti per molti non tornano più a causa di diversi fattori, a cominciare dall’aumento vertiginoso dei costi dell’energia e delle materie prime, circostanza la cui pericolosità ho denunciato ben prima dello scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina. Da qui la mia voglia di impegnarmi in prima persona per dare una mano. Con quali misure occorre intervenire adesso per arginare il problema? Per prima cosa serve quanto prima un abbassamento delle tasse per arginare il più possibile l’aumento dei costi dell’energia e contrastare un’inflazione che corre. Se così non si farà, sarà messa a repentaglio l’esistenza stessa di moltissime aziende sul territorio. Occorre abbattere il cuneo fiscale per poter mettere in tasca ai lavoratori più soldi e rivitalizzare il mercato interno. È urgente inoltre abbattere l’Iva sul carrello della spesa e sui beni fondamentali in genere. E poi vanno rimesse in circolo risorse. Faccio un esempio: il gettito Iva nel primo semestre del 2022 è stato maggiore di 15 miliardi di euro rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. Questo denaro va destinato ad aiutare imprese e famiglie. Un’altra priorità che il prossimo governo (secondo tutti i sondaggi di centrodestra) dovrà affrontare di petto? Un problema enorme nel nostro Paese è sicuramente quello della denatalità. È indispensabile mettere in campo interventi a favore dei giovani, così da dare loro una concreta possibilità di formare una famiglia. Bisogna poi offrire sostegno alle donne, aiutare in maniera massiccia chi ha figli a carico contribuendo concretamente al pagamento delle rette per gli asili nido, dei libri scolastici, delle tasse universitarie. E tutto questo, per poterlo realizzare, passa obbligatoriamente da un abbassamento delle tasse. Da presidente di una grande organizzazione imprenditoriale, come ha vissuto la decisione di Forza Italia di porre fine all’esperienza del governo Draghi? Il governo è caduto per l’irresponsabilità di Giuseppe Conte. Draghi la fiducia l’aveva comunque ottenuta, ma mai ha voluto prendere in considerazione l’ipotesi di una maggioranza priva dei 5 Stelle. Non la preoccupa la prospettiva di sostenere un governo a trazione nazionalista e sovranista? La presenza nella coalizione di Forza Italia è la miglior garanzia per ciò che riguarda la nostra collocazione internazionale: siamo europeisti e atlantisti a tutto tondo. •.

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