IL CASO

«Ispezioni sulle falde Non si può convivere con l’incertezza»

di Valerio Morabito
Smaltimenti di fanghi e gessi di defecazione: i Comuni chiedono all’Arpa un monitoraggio straordinario sulle falde
Smaltimenti di fanghi e gessi di defecazione: i Comuni chiedono all’Arpa un monitoraggio straordinario sulle falde
Smaltimenti di fanghi e gessi di defecazione: i Comuni chiedono all’Arpa un monitoraggio straordinario sulle falde
Smaltimenti di fanghi e gessi di defecazione: i Comuni chiedono all’Arpa un monitoraggio straordinario sulle falde

Varare una campagna di controlli straordinari sullo stato di salute delle falde potenzialmente esposte al rischio di contaminazione dai fanghi «tossici» smaltiti dalla società Wte finita al centro del fascicolo aperto dalla procura di Brescia che conta 15 indagati. La richiesta è stata avanzata ufficialmente dal sindaco Angelo Formentini ad Arpa, Carabinieri forestali e Ats Brescia che si allinea a quella di Montichiari. «Siamo di fronte a un’emergenza che da ambientale è diventata sanitaria -afferma il primo cittadino -. Diventa indispensabile conoscere se e a che livello sono contaminati le fonti di approvvigionamento idrico». Il tema sarà al centro della seduta del Consiglio comunale aperto convocato per sabato nella sala Polivalente. L’Amministrazione civica ha nel frattempo ingaggiato uno studio legale per costituirsi in giudizio come parte civile se e quando sarà celebrato il processo contro l’azienda che trattava gessi di defecazione. Formentini scriverà «alla Procura per avere l’elenco dei terreni trattati con i fanghi miscelati con rifiuti tossici». Si tratta di un passaggio fondamentale, soprattutto in vista della costituzione di una Commissione comunale che avrà come obiettivo quello di indagare sul caso.

L’organismo
autonomo avrà come obiettivo quello di far svolgere le campionature sui terreni in cui si sarebbero smaltiti i fanghi cancerogeni. E a proposito di Calvisano, sono emersi altri particolari dall’ordinanza di 204 pagine firmata dal gip Elena Stefana nell’ambito dell’inchiesta che ha portato al sequestro della ditta bresciana Wte produttrice di fanghi. Dalle intercettazioni telefoniche tra i manager e i dipendenti della Wte è venuto alla luce che un giorno «alla Wte di Calvisano non si riesce a caricare i gessi, all’interno del capannone non si respira».

Un contoterzista
di Montichiari è entrato nel capannone e gli girava la testa e poi parla col manager della Wte di un operaio indiano, «che voleva andare al pronto soccorso perché gli facevano male i polmoni e la testa, gli brucia la gola, dice che si sente morire e nonso che cosa fare».

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