Iuschra, dopo l’esame del Dna per la Procura il caso è chiuso

di Alessandro Gatta
Iuschra Gazi, la bambina autistica    scomparsa   il 19 luglio del 2018 sull’altopiano di Cariadeghe
Iuschra Gazi, la bambina autistica scomparsa il 19 luglio del 2018 sull’altopiano di Cariadeghe
Iuschra Gazi, la bambina autistica    scomparsa   il 19 luglio del 2018 sull’altopiano di Cariadeghe
Iuschra Gazi, la bambina autistica scomparsa il 19 luglio del 2018 sull’altopiano di Cariadeghe

Volge davvero al termine la triste vicenda di Iuschra Gazi, la ragazzina autistica – all’epoca appena 11enne – scomparsa ormai due anni e due mesi fa sull’Altopiano di Cariadeghe, durante una gita con altri bambini disabili: ieri la Procura ha ufficialmente disposto il dissequestro dei resti della piccola, ovvero il cranio ritrovato ai primi di ottobre da un cacciatore, tra i boschi di Caino. A SEGUITO del dissequestro, dal punto di vista burocratico manca solo un ultimo passaggio, la comunicazione ai familiari, prima che gli stessi possano organizzare finalmente i funerali. «Non abbiamo ancora deciso una data per la cerimonia – spiega il padre Mohamed Liton Gazi – ma sarà sicuramente la prossima settimana. Di certo è che quando lo sapremo, pubblicherò la notizia anche su Facebook, così che tutti gli amici e tutti quelli che ci sono stati vicini possano saperlo». Anche Gazi ha atteso per giorni gli esiti dell’esame del Dna, disposto dalla Procura, per sapere se effettivamente il teschio trovato a Caino fosse quello della bambina scomparsa: la conferma è arrivata estraendo i filamenti di Dna da due denti, e confrontandolo con quello di entrambi i genitori – papà Md Liton e mamma Khanam. Ad occuparsi del riconoscimento, il laboratorio di Medicina legale del Civile, coordinato da Andrea Verzelletti. Solo ora per la Procura il caso può dirsi chiuso: non ci saranno ulteriori approfondimenti, né per eventualmente cercare altri resti di Iuschra né per verificare le cause della morte. Come riferito pochi giorni fa dall’avvocato Annalisa Zordan, legale della famiglia, «purtroppo non sapremo mai di cosa è morta Iuschra: se di stenti, se per un malore oppure se per una caduta o un incidente». Lo stesso avvocato aveva riferito di come papà Gazi fosse «molto amareggiato» per il ritrovamento dei resti a così poca distanza dai luoghi delle (vaste) ricerche, proseguite per settimane tra luglio e settembre di due anni fa. Sentito da Bresciaoggi, Gazi aveva inoltre ribadito il suo «grande dolore» a margine della conferma delle analisi del Dna: «Non trovo le parole, non so cosa dire – questo il suo commento a poche ore dalla notizia – ma sento che è come se il tempo si fosse fermato, di nuovo, per poi tornare indietro. Solo ora sappiamo che Iushra è morta». ALLA CERIMONIA funebre parteciperanno sicuramente gli amici di famiglia, oltre che ai rappresentanti della comunità bengalese e di volontari e associazioni che hanno sempre seguito da vicino la vicenda (nel rispetto, ovviamente, delle norme di sicurezza sanitaria in continua evoluzione). Oltre ai genitori, Iuschra lascia anche due fratelli e una sorella di 9 anni, 7 e due anni. •

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