LA PROTESTA

L'acqua vietata in multisala? C'è tanta sete di nuove regole

di Manuel Venturi
Il problema riguarda innanzitutto i bambini, ai quali le mamme non intendono far bere le bibite che si vendono al banco pop corn
Una delle sale cinematografiche della Multisala Wiz al Freccia Rossa
Una delle sale cinematografiche della Multisala Wiz al Freccia Rossa
Una delle sale cinematografiche della Multisala Wiz al Freccia Rossa
Una delle sale cinematografiche della Multisala Wiz al Freccia Rossa

«Una follia». «Incomprensibile». «Ingiusto». Il divieto di portare bottigliette di acqua all'interno di Oz e Wiz, le due multisale cinematografiche cittadine. ha scatenato la protesta unanime dei frequentatori: tutti concordi nel riconoscere che «non è giusto» vietare l'acqua in sala e che nei due bar di bibite e pop corn l'acqua non sia nemmeno in vendita.
Il caso è stato sollevato da una lettera al direttore di Bresciaoggi apparsa il 28 aprile scorso, a firma di Arianna Gnutti. Tutto nasce il giorno in cui la nostra lettrice, alla Oz con tre bambini di età compresa fra i 4 e gli 8 anni, al bancone delle bibite e del cibo ha ordinato 4 bottigliette d'acqua. «Non abbiamo l'acqua, la vendono al bar qui a destra, solo in bicchiere, che è vietato portare fuori dall'area», si è sentita rispondere dalla commessa. «Evidentemente non ho capito e me lo faccio ripetere - ha raccontato nella lettera -. Sono allibita! Quindi, mi scusi: io non posso acquistare una bottiglietta d'acqua e non posso, comunque, portare acqua dentro al cinema? "No, non si può». La protesta ha avuto un'eco straordinaria su Facebook, prima nei commenti al post di Arianna Gnutti (facendo scoprire che in molti adottano ogni sorta di stratagemma per introdurre di nascosto le bottigliette all'interno della sala e che nemmeno ai bambini diabetici è stato permesso di farlo alla luce del sole) e poi attraverso il sito di Bresciaoggi, con oltre 1600 «mi piace» e condivisioni per la lettera.
Tommaso Quilleri, rappresentante del gruppo «Regno del cinema», che gestisce le due multisala cittadine, ieri ha preferito non replicare: interpellato al telefono, ha risposto dicendo di «non voler commentare la vicenda. Non ho niente da dichiarare».
Le voci dei bresciani alla Oz e alla Wiz, intanto, ricalcavano lo stupore di Arianna Gnutti. «È così da sempre, io porto l'acqua nella borsa. però nessuno mi ha mai detto niente», ha commentato Arianna Lanzani, accompagnata dal piccolo Thomas. «Ai miei figli non do bibite gassate: bevono solo acqua e non poterla nemmeno acquistare con i pop corn mi sembra ridicolo», le ha fatto eco Marta Zanti, prima di entrare in sala con i due figli di 4 e 6 anni. «L'anno scorso alla Oz ho litigato con il direttore proprio per questo motivo: non si possono obbligare i bambini a bere bibite gassate», ha rimarcato Erick, notando però che alla Wiz (nonostante un cartello avverta che «L'accesso alla sale è consentito solo con prodotti acquistati al bancone pop corn») di solito non ci sono problemi, tanto che «si può comprare l'acqua al bar e portarla all'interno delle sale senza problemi».
«NESSUNO mi ha mai controllato, ma non capisco il motivo per cui non si debba vendere l'acqua - ha commentato Antonello Bertini -. Non sporca, è più salutare delle bibite e dà certamente meno fastidio dei nachos: chi li mangia, spesso disturba la visione del film».
«Ma siamo sicuri che sia legale vietare l'acqua in sala?», si è chiesta Raffaella, mentre Graziella Arnaldi si è definita «allibita: si permette a McDonald e a Coca Cola di sponsorizzare l'Expo e poi non si permette alla gente di comprare l'acqua per andare al cinema!». «Sarebbe un buon motivo per non venire più - ha commentato Carlo Principe -: la libertà di scelta va sempre difesa».
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