Doveva essere uno dei momenti clou della giornata del 20 febbraio, quella dell’anniversario del primo caso a Codogno di un paziente ricoverato per Covid. Gli Spedali Civili avevano pensato ad una manifestazione condita da conversazioni scientifiche, la Direzione generale aveva invitato i vertici politici della Regione ed altre autorità politiche e sanitarie, anche la dottoressa Anna Matera, il medico della Rianimazione di Codogno che effettuò il ricovero del paziente 1 quella sera del 20 febbraio. Ma appunto uno dei momenti centrali della giornata avrebbe dovuto essere l’inaugurazione della scultura regalata all’Asst dall’artista Antonio Ciaccio, insegnate all’Accademia di Brera. Per ricordare il personale sanitario coinvolto nella battaglia contro la pandemia. Come noto, quella giornata celebrativa non ci fu, all’ultimo momento gli Spedali Civili cancellarono il programma, rinviando l’evento ad una data imprecisata.
L’anniversario, quel 20 febbraio, è passato, ma ieri alla scultura, anche se in sordina, è stato tolto il velo per registrare un video che sarà diffuso quando finalmente verrà inaugurata ufficialmente l’opera. Un blocco di marmo su cui è raffigurata una infermiera coperta da una mascherina: ma il volto dell’infermiera non è un volto intero, ma solo metà. A metà è anche il blocco di marmo. La figura «dimezzata» rappresenta l’impegno e il sacrificio delle infermiere e degli infermieri che hanno dedicato giornate intere, notti intere nei momenti più difficili dell’emergenza, al lavoro nei reparti Covid, nella assistenza fino alla morte di pazienti che non avevano altro affetto vicino, nell’ora estrema, all’infuori di quello prestato dal personale delle terapie intensive. La scultura è collocata nella zona dell’ingresso del Civile. E.B.