IL PROCESSO

L'uxoricida di Milzano: «Temevo mi portasse via i figli»

di Mario Pari
Risale all’8 maggio di un anno fa l’omicidio della moglie Zsuzsanna Mailat, che ha sconvolto l’intera comunità
Le prime fasi delle indagini  e degli accertamenti la sera dell’omicidio a Milzano FOTOLIVE
Le prime fasi delle indagini e degli accertamenti la sera dell’omicidio a Milzano FOTOLIVE
Le prime fasi delle indagini  e degli accertamenti la sera dell’omicidio a Milzano FOTOLIVE
Le prime fasi delle indagini e degli accertamenti la sera dell’omicidio a Milzano FOTOLIVE

•• «Forse qualche gelosia me la sarò anche inventata, me la sarò fatta nella mia testa, con queste continue cose che succedevano, ma la mia ossessione erano i miei figli. Temevo li portasse via». Gianluca Lupi l’ha ribadito anche ieri; l’uomo che, nella casa in cui vivevano, a Milzano, ha ucciso la moglie Zsuzsanna Mailat, l’8 maggio dello scorso anno, ieri è stato interrogato nel processo che si sta celebrando davanti alla corte d’assise, in tribunale a Brescia. Durante la deposizione Lupi ha detto anche di non essersi «mai comportato male con i figli» riferendo invece di espressioni pesanti che la moglie avrebbe usato parlando di loro. L’interrogatorio, nel momento in cui ha poi approfondito il tema della gelosia, si è sviluppato sulle convinzioni di Lupi relative al rapporto tra la moglie e un animatore della colonia dove erano stati i figli e la donna. Anche l’animatore ha deposto ieri, prima di Lupi , e interrogato dal presidente della Corte d’assise Roberto Spanò, ha dichiarato: «Sono omosessuale». Ma Lupi ha detto di non aver mai creduto «a questa cosa». Questo nemmeno alla luce di quanto dichiarato dall’animatore poco prima, nella deposizione in cui aveva ammesso un bacio della donna, ma sulla fronte. Secondo Lupi che ha assistito alla scena, le cose sarebbero andate diversamente, in modo più intimo. Un altro tema molto delicato affrontato è stato quello della presenza di una figlia al momento dell’accoltellamento. «No - ha risposto Lupi -. Mia figlia non era giù perchè era su di sopra che faceva il bagnetto ai fratelli. Quando è scesa era già successo il fatto. Io l’allontanai e dissi a lei di chiamare i carabinieri perchè avevo la mano sporca di sangue e non riuscivo a schiacciare il telefono e tremavo». E ancora: «Non ho memoria di quell’istante, ma mia figlia non era lì, non ha cercato di frapporsi». Nella deposizione successiva il parroco di Milzano e Pavone Mella, don Lorenzo Boldrini, ha ripercorso i 17 anni trascorsi da quando ha conosciuto la coppia. «I rapporti - ha spiegato - li ho sempre visti normali. Ho percepito delle difficoltà con la nascita del terzo figlio. La mamma era molto impegnata a far conoscere la patologia del figlio». Anche il religioso è stato sentito sul tema della gelosia che, evidentemente, come quello dei figli, ricopre una grande importanza. «Dall’autunno del 2019 - ha ricordato - Lupi me ne parlò, chiedendomi se c’era stato qualcosa. Io mi sono informato e ho sempre detto a Gianluca che non c’era niente. Il lockdown ha contribuito a rendere più pesante la situazione, ma alla fine la separazione sembrava metabolizzata».•.

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