nel carroccio

La Lega taglia il suo onorevole camuno

Raffaele Volpi
Raffaele Volpi
Raffaele Volpi
Raffaele Volpi

Il taglio dei parlamentari ha costretto i partiti a scelte dolorose, lasciando fuori dai giochi molti volti noti della politica locale e nazionale. A Brescia i casi più clamorosi sono senza dubbio quelli di casa Lega dove il 25 settembre non avranno più uno scranno romano nè Raffaele Volpi, già sottosegretario alla Difesa e presidente del Copasir, e il camuno Beppe Donina. A loro si aggiungerà anche Matteo Micheli (solo quarto nel listino proporzionale) e salvo percentuali bulgare anche Eva Lorenzoni. Così la Vallecamonica, che per la Lega è sempre stata «provincia autonoma», per la prima volta negli ultimi 30 anni non avrà un suo onorevole leghista. Stesso discorso per la bassa bresciana che perderà il suo punto di riferimento. Il tutto reso ancor più complicato da una campagna elettorale per la prima volta nella storia repubblicana organizzata durante le vacanze estive. In questo contesto lo sfogo più diretto è stato quello dell’onorevole Raffaele Volpi che non ha lesinato polemiche. «In questa tornata elettorale i vertici del mio partito, la Lega, hanno deciso di non ricandidarmi - ha scritto Volpi -. Ricorrono quest’anno i miei trenta anni di militanza nel Movimento a cui devo molto ma cui credo anche di aver restituito molto. Prima come Sottosegretario di Stato alla Difesa e poi come componente e Presidente del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica ho avuto modo di conoscere gli uomini, le donne delle Forze Armate e degli apparati di sicurezza a cui va la profonda gratitudine. Grazie a questi due incarichi oltre ad aver avuto l’opportunità di accrescere le competenze ho anche potuto ampliare la mia conoscenza geopolitica rafforzando la già mia ferma visione atlantista. È giunto per me è il momento inevitabile e doveroso delle riflessioni personali e politiche che devo a me stesso ed ai miei cari. Riflessioni da fare con la serenità del proprio operato e della propria lealtà affinché in futuro continueranno a coincidere con i valori che ho espresso sopra e che non sono assolutamente negoziabili. Affido la conclusione ad una frase attribuita al Presidente Andreotti, che non deve essere letta come presunzione ma semplice spunto di riflessione: so di essere di media statura ma non vedo giganti intorno a me...».•. Giu.S.

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