IL COLLEGIO DI VIGILANZA

Musil, via libera all’acquisto della sede di Rodengo Saiano

di Eugenio Barboglio
Investite somme residue versate da Provincia e A2A per la sede centrale del Comparto Milano. Più 310 mila euro della Regione
La sede del Musil di Rodengo Saiano
La sede del Musil di Rodengo Saiano
La sede del Musil di Rodengo Saiano
La sede del Musil di Rodengo Saiano

Ora la Fondazione Musil può finalmente comprare la «Città delle macchine». La sede di Rodengo Saiano del museo diffuso dell’industria e del lavoro, a cui manca ancora il pezzo più importante: la sede centrale del comparto Milano. Ieri il collegio di vigilanza si è riunito per il terzo venerdì di fila, e ha approvato all’unanimità l’atto integrativo all’accordo di programma che dà il via libera all’acquisto. Una settimana dopo l’uscita dall’accordo del comune di Rodengo, ecco quindi l’atteso passo, indispensabile per dare un sicuro futuro alla «Città delle macchine». 
Il costo dell’operazione, che dovrà essere perfezionata entro la fine dell’anno, è di 1,6 milioni di euro. Una somma che formalmente sborserà l’ente Provincia che è l’aquirente, attingendo da quanto è a disposizione della Fondazione come residuo delle somme versate dallo stesso ente guidato da Emanuele Alghisi (1,3 milioni di euro) e da A2A (un milione) per la sede centrale. Un residuo che ammonta a 1,2 milioni di euro a cui la Regione Lombardia aggiungerà 310mila euro che si sommano ai 200 mila già versati.
L’atto integrativo si è reso necessario perché dell’acquisto dell’immobile di Rodengo (è stato in comodato gratuito dal Comune franciacortino fino al 2016) l’accordo di programma non parlava. Ora, quanto definito ieri dovrà essere pubblicato sul Burl, dopodiché, definiti gli ultimi dettagli con la proprietà Machi srl - l’immobiliare che rilevò «La città» dal Comune di Rodengo - si potrà andare dal notaio. I componenti del collegio di vigilanza, come detto, hanno dato un tempo a queste operazioni: il 31 dicembre prossimo. 
Quanto alla sede del Comparto Milano, come si sa, il Comune di Brescia ha avviato nel giugno dello scorso anni la procedura di escussione delle garanzie depositate da Basileus, la società proprietaria dei terreni del Comparto e che avrebbe dovuto edificare il museo. Si tratta di una fidejussione Banca Popolare di Milano di quasi 12 milioni di euro e di una polizza Coface di quasi 4 milioni di euro. Una procedura rallentata certamente dalle vicende della Banca Popolare di Milano «contesa» tra Unicredit e Credite Agricole. Inoltre il Comune di Brescia deve rientrare in possesso del cantiere, dopo la risoluzione dell’appalto con il Consorzio Integra che aveva fermato i lavori, contestando i mancati pagamenti. Il Comune deve nella procedura di escussione poter collaudare e valutare le opere che sono già state realizzate all’interno del cantiere del Comparto Milano. Ai tempi incerti della sede centrale ora si contrappongono però quelli certi di Rodengo, con un acquisto che è solo da formalizzare.

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