Oltre 40 casi in sette giorni Coinvolte famiglie e scuola

di A.GAT.

C’è preoccupazione a Prevalle per la consistente crescita dei contagi registrata la scorsa settimana: da lunedì a domenica si contano 43 nuovi casi, oltre due volte e mezzo i 17 contagi della settimana dall’11 al 18 gennaio. Il picco è del 21 gennaio, con 12 contagi in 24 ore: ma si segnalano anche i 9 casi rilevati nella giornata di domenica. «Siamo ancora in una fase in cui la massima allerta è d’obbligo – spiega il sindaco Damiano Giustacchini – ma la cosa confortante è che la stragrande maggioranza dei positivi ha lievi sintomi: solo tre persone sono attualmente ricoverate in ospedale. Vediamo nei prossimi giorni se si dovesse confermare questo trend in crescita». LA SITUAZIONE sembra essersi stabilizzata, anche se al rialzo: negli ultimi 7 giorni sono 43 i casi accertati, con una media di 6,14 al giorno; in crescita del 2,4% rispetto ai 6 contagi ogni 24 ore dei sette giorni precedenti. Ad oggi non risulterebbe, comunque, nessun focolaio accertato ma solo una serie di cluster familiari, oltre a qualche contagio a scuola: «Abbiamo tre sezioni chiuse alla scuola dell’infanzia – dice ancora Giustacchini – a seguito maestre e bambini positivi. Per quanto riguarda in contagi in famiglia, in particolare, segnaliamo un paio di nuclei dove sono risultati positivi sia i genitori che i figli e i nonni». Dall’inizio della pandemia a ieri mattina risultavano 358 casi totali di coronavirus, con 13 decessi (l’ultimo risale a un paio di settimane fa) negli ultimi 15 giorni si sono registrati 85 contagi, poco meno del 24% del totale tra quelli rilevati dal marzo scorso. La scorsa settimana erano 59 le persone positive, di cui solo 3 in ospedale, a cui si aggiungono altri 64 cittadini in isolamento fiduciario, quindi non positivi al tampone ma che hanno avuto contatti stretti con casi Covid accertati. «L’invito rivolto a tutti, come sempre – ribadisce il sindaco – è quello di continuare ad osservare e rispettare le regole contro la diffusione del virus a tutela della nostra salute e di quella delle persone più fragili». •

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