CONSIGLIO PROVINCIALE

Palazzo Bargnani al Conservatorio Marenzio: in Broletto l’accordo è unanime

di Cinzia Reboni
L’edificio di corso Matteotti dovrebbe ospitare aule, auditorium e gallerie del Conservatorio
Palazzo Bargnani in corso Matteotti
Palazzo Bargnani in corso Matteotti
Palazzo Bargnani in corso Matteotti
Palazzo Bargnani in corso Matteotti

Il Conservatorio prenota una prestigiosa «dependance». Grazie ad un restyling da 8 milioni di euro Palazzo Bargnani di corso Matteotti, una delle dimore storiche seicentesche più rilevanti della città, è destinato a diventare un centro di eccellenza di istruzione, promozione e diffusione musicale. Il Consiglio provinciale ha approvato ieri all’unanimità il «contratto» con il «Luca Marenzio» di Brescia affinché l’ala sud del palazzo - di proprietà della Provincia, ed attualmente solo parzialmente utilizzato - sia destinata al Conservatorio statale di musica, la cui attuale sede di piazzetta Benedetto Michelangeli necessita di nuovi spazi didattici ed espositivi.
L’operazione prevede l’allestimento di aule studio, auditorium per prove d’orchestra e galleria espositiva di strumenti antichi. Insomma, un vero e proprio «contenitore culturale» ispirato alla musica. L’investimento, inizialmente stimato in 4 milioni, sulla scorta di una serie di indagini tecniche è salito a 8,140 milioni. Il progetto è stato inoltrato a giugno al ministero dell’Università e della ricerca: «Abbiamo recentemente incontrato il capo di gabinetto del Miur - ha spiegato ieri in aula il presidente della Provincia Samuele Alghisi -, che ha confermato la possibilità che il restyling possa interamente essere finanziato dal Governo. Una prospettiva strategica, dal momento che la Provincia si troverebbe in difficoltà a reperire le risorse per il restauro. Il palazzo poco si presta a essere sede di uffici, potrebbe dunque diventare un punto importante per la formazione musicale del territorio. Consentirebbe al Conservatorio di dare un’offerta formativa importante, che porterebbe la nostra provincia - con le due sedi di Brescia e Darfo - a raggiungere livelli altissimi, sia in numeri che in qualità, paragonabili ai conservatori europei». Un ricevuto il finanziamento statale, il «Luca Marenzio» dovrà farsi carico delle opere di ristrutturazione dell’ala sud del palazzo, esclusa la porzione destinata ad ospitare la galleria degli strumenti antichi al piano terra. In cambio, avrà l’uso gratuito dei locali per trent’anni. Gli spazi a uso esclusivo del Conservatorio coprono 1.412,65 metri quadrati, mentre resteranno «condivisi» con la Provincia 445 metri quadri adibiti a sala riunioni ed eventi, auditorium e tre salette attigue. «Confidiamo che il progetto sia realizzato - ha sottolineato Alghisi -. Nel caso non vengano reperiti tutti i finanziamenti richiesti, o dovessero essere acquisiti in forma parziale, il contratto potrà essere revocato».
Il Consiglio provinciale di ieri, oltre a ratificare la «staffetta» tra Andrea Ratti, nominato capo di gabinetto, e Alessandro Gozzini, consigliere comunale di Chiari, è stato chiamato a votare l’ultima variazione al bilancio di previsione 2021-2023 resa necessaria - come ha spiegato il consigliere Diletta Scaglia - «in considerazione del fatto che alcune missioni e programmi di bilancio sono carenti di risorse» e per «applicare l’avanzo di amministrazione vincolato per spese correnti e di investimento per finanziare nuovi interventi di spesa».
Significativo slittamento di 45 milioni destinati alla mini-tangenziale dell’abitato di Barghe, opera posticipata al 2022 dopo il fallimento dell’impresa incaricata.
Centomila euro sono stati versati come spese legali per il procedimento penale aperto contro alcuni funzionari e amministratori della Provincia - tutti assolti - in merito all’abbattimento dei cinghiali in violazione alle norme nazionali.
Quanto alle adozioni di variante semplificata al Ptcp poste all’ordine del giorno, spiccano quelle presentate dal Comune di Erbusco. L’area che avrebbe dovuto ospitare la nuova caserma dei carabinieri, mai realizzata, diventerà uno spazio destinato ai servizi, compreso un poliambulatorio, mentre quella a sud del centro sportivo, dismessa da 18 anni dall’uso agricolo, continuerà a restare «inedificabile» e verrà convertita a pista di biciclette per bambini.

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