LA CITTA' DEL FUTURO

Parco delle Cave, altri due laghi al traguardo

di Davide Vitacca
I nuovi bacini saranno «ultimati» entro giugno mentre vede la luce il logo che rappresenta l'area Il sindaco Del Bono: «Processo partecipativo unico in Italia»
L’area  trasformata dal Comune un paio di anni fa è diventata un punto di riferimento per gli sport d’acqua
L’area trasformata dal Comune un paio di anni fa è diventata un punto di riferimento per gli sport d’acqua
L’area  trasformata dal Comune un paio di anni fa è diventata un punto di riferimento per gli sport d’acqua
L’area trasformata dal Comune un paio di anni fa è diventata un punto di riferimento per gli sport d’acqua

Con l’inizio dell’estate il Parco delle Cave potrebbe farsi in quattro. La vasta area di mitigazione ambientale che ricopre l’area sud-est della città si dovrebbe arricchire entro giugno di altri due laghi, portando così a due milioni di metri quadrati la superficie di proprietà comunale liberata dall’attività estrattiva, rigenerata e destinata alla fruizione pubblica (pari al 75% del progetto complessivo). Procedono, in vista dell’imminente apertura, i lavori di recupero naturalistico dello specchio d’acqua posto più a occidente rispetto alla zona di Buffalora, l’Ate 19 occupato un tempo dalla cava ex Nuova Beton: le sponde saranno abbracciate da un percorso ciclopedonale di oltre tre chilometri e mezzo e da tre postazioni belvedere in ferro, mentre la superficie sarà attraversata da un ponte ciclopedonale lungo 24 metri. In virtù della scelta presa dall’amministrazione comunale e dal Comitato di gestione di «battezzare» tutti i laghi attingendo alla toponomastica storica del luogo, Il bacino idrico prenderà il nome di Gerolotto. Bisognerà invece attendere sino alla fine dell’anno per l’inaugurazione della Casa del Parco, la struttura polifunzionale parzialmente interrata che sorgerà sul lato meridionale del grande polmone verde da qualche tempo messo a disposizione della città. Tra gli obiettivi della Giunta Del Bono c’è anche l’apertura contestuale della sponda settentrionale del lago Fuserino (quella meridionale fa parte di Borgosatollo), che sorge immediatamente a sud rispetto al Gerolotto ed è separato da quest’ultimo dalla striscia di asfalto di via Fusera: in questo caso lo spazio è già occupato da un’ampia porzione di verde e non sarebbero perciò necessari interventi massicci, tutt’al più piccole opere per garantirne l’agibilità. Se i tempi dovessero venire rispettati, i quartieri di San Polo e di Bettole-Buffalora festeggerebbero con l’arrivo della stagione calda un traguardo fondamentale: la parziale conclusione di un percorso di salvaguardia ambientale auspicato da decenni e inizialmente coronato tra il 2018 e il 2019 con la riqualificazione del lago Canneto di via Cerca e del lago delle Bose. Per valorizzare il patrimonio che si è venuto a creare e renderlo sia conoscibile ai non residenti, sia di facil accesso l’assessorato all’Ambiente ha ideato, con l’aiuto delle realtà che partecipano alla governance partecipata, una specifica cartellonistica. Una serie di totem informativi saranno a breve collocati in prossimità degli accessi pedonali e ciclabili ai singoli bacini, per ripercorrere le tappe che hanno portato alla realizzazione del Parco delle Cave e raccontare la ricchezza della flora e della fauna che si è insediata tra alberi, cespugli, prati e acqua: l’airone cinerino e il martin pescatore tutelati dalla Lipu, le api che affollano gli alveari posizionati dall’associazione Apicoltori della provincia di Brescia. Verranno inoltre collocati cartelli stradali all’altezza delle vie San Polo, Bettole e Serenissima, allo scopo di orientare i visitatori che arriveranno con mezzi propri segnalando i siti, gli accessi carrabili e gli eventuali parcheggi presenti nelle vicinanze. Il Parco che impreziosisce la propria immagine non poteva non essere rappresentato da un nuovo logo ufficiale: un richiamo grafico e cromatico alle piante e alle acque, con un rimando diretto alla «V» biancazzurra delle Rondinelle. «Stiamo vedendo finalmente i frutti di un progetto davvero unico nel panorama nazionale — ha commentato il sindaco Del Bono —, perché capace di nascere e concretizzarsi grazie l’adozione di un modello fortemente partecipativo. Abbiamo così coinvolto direttamente i portatori di interesse ed evitato scorciatoie burocratiche o imposizioni politiche. Il prossimo passo da compiere è ora la costituzione di un’autentica regia sovracomunale attraverso l’adesione dei territori confinanti». Intenzionati a condividere con il capoluogo il primato verde e a far accrescere la superficie del Plis, Borgosatollo, Castenedolo e Rezzato hanno già espresso la volontà di utilizzare il vincolo urbanistico per sottrarre i propri specchi d’acqua all’attività estrattiva e restituirli a nuova vita.•.

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