voglia d'estate

Ponte di Ferragosto: gli alberghi bresciani felici con il «sold out»

di Magda Biglia
Finalmente arriva il momento di sorridere per gli operatori. Tutto esaurito nelle località di montagna, laghi ancora presi d’assalto. E anche la città è adesso tornata a essere attrattiva per i turisti
Il Capitolium  e le altre bellezze della Leonessa conquistano i turisti
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Un ritorno alla grande ai livelli pre covid, e anche meglio, con costante crescita. Città e provincia sono sempre più attrattive e lo dimostrano i dati da Pasqua in poi, con un Ferragosto sold out in molte strutture dell’accoglienza nel territorio. Non mancheranno tanti appuntamenti, dalla città fino naturalmente alle zone più gettonate dai turisti, che hanno scelto la provincia per il ponte che comincia oggi e le vacanze. E allora via al lungo weekend, il più amato dell’estate, che per il Bresciano vede finalmente i numeri tornare al top.

Parla di forte soddisfazione Federalberghi per voce del suo presidente Paolo Rossi: «Non solo laghi e monti, anche la città ha finalmente la ribalta che si merita, frutto del lavoro di questi anni. Brescia comincia a essere conosciuta, anche se ancora troppo pochi si spostano, per dire, dal Garda verso il capoluogo, vacanzieri ancora più orientati a Verona, Mantova, Venezia e a Milano per lo shopping. Manca la tradizione turistica di altre confinanti, ma la strada è imboccata e il 2023 della Cultura darà una mano importante». Le zone di montagna, dice Rossi, sono prese d’assalto; il Sebino del «post-Christo» è decollato, la Franciacorta è ormai notissima, il Benaco si sta indirizzando a un livello medio alto di clientela che però poi attira di conseguenza, specie se ci sono i vip: «I tedeschi, i mitteleuropei si sono rifatti vivi in pieno, anche perché siamo raggiungibili in macchina, mentre gli aerei presentano molti problemi pure quest’anno. Da noi sul lago di Garda sono oltre il 70 per cento».

I numeri di bilancio non sono ancora pronti ma l’associazione di categoria non può che commentare con fiducia questa ripresa dopo due anni difficilissimi. Parla con ottimismo anche il vice vicario Alessandro Fantini, albergatore urbano, sottolineando come Brescia sia ormai nel novero delle mete ambite per le sue bellezze e guardando con speranza anche ai mesi autunnali e invernali. È d’accordo dalla Valcamonica l’altro vice Graziano Pennacchio: «I posti in montagna sono tutti esauriti a dimostrazione del buon lavoro fatto dalle istituzioni in sinergia a livello nazionale internazionale». «Si tratta però ora di essere all’altezza, anche per il 2023- sottolinea ancora Paolo Rossi-; si tratta di imparare dai successi e dagli errori di chi è arrivato prima di noi. Occorrono servizi all’altezza che poi fanno bene agli abitanti stessi, occorre una Brescia vivibile e ospitale.

Rimane infine il grosso problema delle infrastrutture: per Il Garda, ad esempio, niente fermata Tav desenzanese, niente prolungamento della metro sulle tracce del vecchio trenino, ma strade trafficatissime, intasate anche dal mordi e fuggi». E il presidente non dimentica di rilevare il nodo principale del 2022, che rischia di non essere più occasionale, la mancanza di personale: «Ci sono scuole che sfornano diplomati che non si dirigono tuttavia a noi, li vediamo solo negli stage; il cuneo fiscale pesa come in tutti i settori, i nuovi costi alle stelle incidono». Ma Rossi non vuole adesso recriminare, nel bel mezzo di una stagione di tutto rispetto, con un ottimo risultato «certo e reale» che fa sognare prospettive sempre migliori: dunque Ferragosto super positivo per gli operatori, la gente ha voglia di tornare a viaggiare e stare insieme e per chi si occupa di accoglienza e ristorazione è finalmente arrivato il momento di tornare a sorridere.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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