OPERAZIONE DELLA DDA

Prestiti con tassi da usura
alle ragazze sfruttate
come prostitute

Sette arresti questa mattina: ordinanza emessa dal gip di Brescia su richiesta del sostituto procuratore Claudia Moregola. Prestiti chiesti per far fronte ai taglieggiamenti degli sfruttatori e «per le più elementari esigenze di vita»
Le ragazze venivano fatte arrivare in Italia soprattutto dalla Romania
Le ragazze venivano fatte arrivare in Italia soprattutto dalla Romania
Le ragazze venivano fatte arrivare in Italia soprattutto dalla Romania
Le ragazze venivano fatte arrivare in Italia soprattutto dalla Romania

I carabinieri del Nucleo Investigativo di Bergamo questa mattina hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di
Brescia
su richiesta del Sostituto procuratore Claudia Moregola della Dda Direzione distrettuale Antimafia, arrestando 7 persone, di cui tre in Italia e quattro in Romania.
L’indagine è la prosecuzione dell’operazione Bergamo che due anni fa aveva portato allo smantellamento di un gruppo criminale, capeggiato da Constantin
Adrian Murariu
, che portava ragazze dalla Romania a Bergamo per farle prostituire.
Mentre si celebravano i processi a carico degli otto imputati della prima operazione, le indagini si sono concentrate sulla ricostruzione dei patrimoni illeciti accumulati dai capi del gruppo criminale, arrivando a scoprire un’ulteriore realtà criminale in parallelo, finalizzata ai reati di usura, riciclaggio e autoriciclaggio.
E' emerso che gli indagati prestavano denaro con tasso d’interesse del 30% mensile alle prostitute su cui avevano il controllo, ai loro compagni o protettori e ad altri connazionali, ottenendo in garanzia proprietà immobiliari e auto.
All’apice dell’organizzazione figurano il 45enne Constantin Adrian Murariu, e la 27enne Rozalia Cosmina Fita, entrambi in carcere dal 2019. Sono state identificate 20 vittime, tutte romene. Nel caso delle prostitute sfruttate, i prestiti venivano richiesti per sopperire ai taglieggiamenti da parte dei loro sfruttatori e per far fronte alle più elementari esigenze di vita.
Il Gip di Brescia ha disposto anche il sequestro preventivo ai fini della confisca di numerosi beni immobili e conti correnti bancari.

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