«Sbagliato colpire in modo indiscriminato gli esercizi»

Preoccupazioni per gli esercizi e le attività commercialiPier Giorgio Piccioli
Preoccupazioni per gli esercizi e le attività commercialiPier Giorgio Piccioli
Preoccupazioni per gli esercizi e le attività commercialiPier Giorgio Piccioli
Preoccupazioni per gli esercizi e le attività commercialiPier Giorgio Piccioli

«Pericoloso colpire indistintamente un settore già duramente provato. Da subito occorre mettere in campo interventi economici di sostegno». Il presidente di Confesercenti della Lombardia Orientale, Pier Giorgio Piccioli commenta così la nuova ordinanza che Regione Lombardia ha varato come provvedimento di contenimento alla nuova ondata di contagio da Covid 19 e che impone misure stringenti anche nel settore dei pubblici esercizi e la sospensione delle attività per sale bingo, sale scommesse e sale giochi. «CI ASPETTAVAMO dalla autorità degli interventi più puntuali e circoscritti alle situazioni dove le regole non vengono rispettate, anziché un intervento a tappeto che colpisce tutti indistintamente - continua Piccioli -. Il sentimento dei pubblici esercizi è quello di essere diventati capri espiatori, additati come i principali responsabili di una situazione che di certo non dipende da loro. Bar, pub e ristoranti, alberghi, e strutture ricettive ce la stanno mettendo tutta, per garantire la sicurezza di imprese e cittadini, ma per non fermare l'Italia c'è bisogno dell'impegno di tutti». Solo con l’annuncio di una nuova stretta è stato perso il 20% del fatturato, che tradotto significa circa un miliardo di euro sfumato in un solo mese a livello nazionale. Percentuale che nei prossimi 30 giorni, secondo Confesercenti, salirà fino a toccare il 40%. «Si tratta di un ulteriore colpo per un settore estremamente provato dalla crisi economica, dal lockdown e dallo smart working - continua il presidente -. Occorre ricordare che dietro a queste attività ci sono famiglie di imprenditori e lavoratori. Chiudere in anticipo e in maniera indiscriminata le attività potrebbe portare poi più danni che benefici, con operatori sempre più in difficoltà e cittadini che lasceranno la sicurezza dei locali per andare in strada, dove sarà minore la possibilità di controllare distanziamento e rispetto delle regole». «CHIEDIAMO di rendere disponibili da oggi nuovi aiuti economici - osserva Piccioli - Interventi di sostegno certi, rapidi e adeguati, destinati alle imprese che entrerebbero in crisi per effetto delle restrizioni. Un ritardo è inammissibile: significherebbe la morte delle attività e un sistema economico che rischia di collassare. Occorre agire sui costi fissi, come affitti, Tari e Cosap, con interventi decisi ma troppo spesso lasciati alla libera iniziativa di amministratori locali e quindi disomogenei sul territorio e del tutto insufficienti». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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