L'ALTRO PROGETTO

Scherer coniuga archeologia e trasporto in Soprintendenza

I lavori di scavo hanno riportato alla luce altre antiche vestigia emerse sul Cidneo
I lavori di scavo hanno riportato alla luce altre antiche vestigia emerse sul Cidneo
I lavori di scavo hanno riportato alla luce altre antiche vestigia emerse sul Cidneo
I lavori di scavo hanno riportato alla luce altre antiche vestigia emerse sul Cidneo

Altro ascensore, altro punto di domanda. Quello progettato da Klaus Scherer, architetto specializzato in manieri, non a caso altoatesino, è altrettanto un’ incognita come l’infrastruttura che deve salire da Fossa Bagni. I ritrovamenti archeologici, successivi agli scavi propedeutici all’ascensore, hanno dato uno stop alla progettazione. Quello che l’architetto aveva immaginato deve ora tenere conto dei ritrovamenti. Per questo, qualche giorno fa Scherer è venuto in Soprintendenza per ragionare in base alle novità saltate fuori ai piedi della Torre Mirabella.

Un punto dove il sistema di Scherer doveva sbarcare i turisti. Nell’incontro in Soprintendenza l’architetto ha valutato modifiche al suo progetto al fine di far coesistere gli scavi con le esigenze del trasporto. Il suo progetto verrà dunque rimodulato alla luce di questa coesistenza. L’idea di rendere l’Arce accessibile anche in questo modo, una ottima alternativa soprattutto per i portatori di handicap, nonostante le difficoltà, pare dunque rilanciata. I tempi ovviamente saranno anche quelli dell’archeologia, in questo caso. Peraltro si tratta di interessanti evidenze quelle emerse in queste settimane. L’avvio degli scavi data diversi mesi e Bresciaoggi ne aveva già dato conto. Già cose interessanti, allora, alle quali si se ne sono aggiunte altre che fanno chiarezza storica sul sito. Gli scavi estensivi sono coordinati dalla Soprintendenza guidata da Rinaldi e in particolare dall’archeologa Serena Solano. Sul campo, l’archeologa Ivana Venturini: «È uno scavo non completo, i ritrovamenti risalgono a dua fasi: augustea e flavia. Una monumentalizzazione del colle del castello che creava una scenografia alle spalle del Capitolium su cui impostare il tempio alla sommità del Cidneo. Si tratta anche di muri molto possenti, di 1,5 metri di spessore. Oltre a questo, segni successivi, come cannoniere, risalenti al 600, che testimoniano la vocazione militare» spiega Solano.•. E.B.

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