ISTRUZIONE

Scuola al via, ma i dubbi non sono risolti

di Magda Biglia
Da oggi tornano in presenza al 50% oltre cinquantamila studenti delle scuole superiori e 20mila delle seconde e terze medie. Per alcuni la campanella suonerà domani o mercoledì. «Stupiti della zona arancione, molti in quarantena» «E i docenti ignorano le date per la seconda dose»
La scuola chiede un rientro con la massima sicurezza dopo i lunghi giorni del periodo di zona rossa
La scuola chiede un rientro con la massima sicurezza dopo i lunghi giorni del periodo di zona rossa
La scuola chiede un rientro con la massima sicurezza dopo i lunghi giorni del periodo di zona rossa
La scuola chiede un rientro con la massima sicurezza dopo i lunghi giorni del periodo di zona rossa

Dalla data odierna, «progressivamente» dice l’ordinanza, tornano tutti a scuola i 50mila studenti delle secondarie di secondo grado (le superiori, più semplicemente) al 50 per cento con turnazioni, gli oltre 20 mila di seconda e terza media. Pochi oggi, molti domani, altri mercoledì, in base all’organizzazione interna e a quella dei trasporti. I dirigenti e i professori delle superiori, felici ma preoccupati, concordano sulla necessità e l’urgenza delle lezioni in presenza almeno in questo scorcio di anno scolastico. Però alcuni timori indotti dalle non poche assenze per quarantena, dal mancato completamento e forse pure il temporaneo fermo dei vaccini al personale, dai dati bresciani del contagio, non così incoraggianti da far dissolvere lo spettro di un altro inaccettabile passo indietro, impediscono un sospiro di sollievo definitivo e liberatorio. Il picco dei casi di positività in ambito scolastico si è toccato a metà febbraio con 543 in una settimana, poi i numeri sono calati ma anche perché sono diminuite le frequenze. Sono stati rari i focolai, col numero di casi non molto più alto di quello delle classi coinvolte, da metà settembre al 19 marzo erano arrivati a 4919 in 4035 classi di 916 plessi. Le regole di Ats sono diventate più stringenti e ora per tornare a sedersi al banco servono il certificato medico o il tampone negativo dopo quattordici giorni; a partire dalle 30 positività si può chiudere l’istituto. Per le superiori è in cantiere, ma dovrà essere concretizzata, la sperimentazione regionale dello screening volontario di ragazzi e studenti con cadenza quindicinale, con tamponi da effettuare in farmacia. Hanno dato disponibilità di massima 48 scuole su 169 e 56 farmacie. Non pare un procedimento semplice, dato che vanno sentiti i genitori dei minori, i docenti, gli Ata e, soprattutto, devono ancora essere identificate le risorse, quante e da chi. I ragazzini delle medie ricompariranno a orario pieno questa mattina, tranne quelli a casa in isolamento per positività in famiglia. «Tutto come al solito, con i consueti protocolli che conosciamo. Per noi così è più semplice, è la normalità. Al momento saremo impegnati con le prove Invalsi che saranno più lunghe, svolte nei laboratori da metà alunni alla volta» spiega Ersilia Conte, che è preside del Nord 1. Anche al tecnico Abba Ballini oggi le quinte inizieranno ad affrontare i test Invalsi che prenderanno parecchi giorni, mentre il rientro generale è fissato a domani. «A settimane alterne, come prima - sottolinea la dirigente Elena Lazzari -. Siamo rimasti un po’ stupiti dall’arancione improvviso, anche perché nella mia scuola saranno in parecchi a mancare per quarantena. Dalla fine di gennaio i numeri qui non sono mai scesi. Speriamo bene, sarebbe una beffa grave dover subire un nuovo stop». È la stessa ombra nei pensieri di Massimo Cosentino alla guida del liceo Leonardo. «Non mancano le ansie - dice -, non conosciamo la data della seconda somministrazione del vaccino e per molti sarà tardi, mi auguro non in tempo di esami. E non c’è da stare tranquilli nemmeno per l’avvio del 2021-22 che non partirà spensieratamente, con l’incubo delle varianti e con le misure ancora in vigore, siamo già avvisati. Noi abbiamo dovuto smistare altrove 150 nuovi iscritti». Al Leonardo una settimana è per le Scienze applicate, un’altra per i licei linguistico e artistico. Nelle aule grandi stanno le classi intere, nelle meno spaziose a turno restano in didattica a distanza (Dad) due o tre studenti. Sono le varie e spesso complicate modalità della didattica online, scelte diverse che non sempre vengono condivise da tutti. C’è chi preferisce la divisione a metà della classe, più sicura; da altri ritenuta tuttavia didatticamente meno efficace.•.

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