L'EMERGENZA

Scuola, l’allarme da Brescia: «Ora il sistema è in tilt»

di Magda Biglia
Il sistema scolastico nel Bresciano stritolato da contagi e quarantene: lunedì un gruppo di lavoro raccoglierà proteste e suggerimenti
Il sistema scolastico nel Bresciano stritolato da contagi e quarantene: lunedì un gruppo di lavoro raccoglierà proteste e suggerimenti
Il sistema scolastico nel Bresciano stritolato da contagi e quarantene: lunedì un gruppo di lavoro raccoglierà proteste e suggerimenti
Il sistema scolastico nel Bresciano stritolato da contagi e quarantene: lunedì un gruppo di lavoro raccoglierà proteste e suggerimenti

A Brescia nelle scuole la situazione Covid non sta migliorando. Se i numeri scendono in assoluto è solo perché ormai molti alunni sono a casa. La pressione degli adempimenti scolastici non si allenta. L’altro ieri, per fare un esempio, si sono dovuti effettuare 1.400 tamponi scolastici. Questo è quanto emerso nel tavolo istituzionale in cui si incontrano periodicamente il mondo della scuola e l’Ats Brescia, durato tre ore infuocate. «Il virus attraversa i muri», è stata la frase sconsolata. Nei pasticci di fronte all’entità del fenomeno e alla complessità del meccanismo sulle quarantene ci stanno tutti, la sanità e gli istituti, ma anche le famiglie.

I più disperati sono i presidi che anche ieri hanno portato una valanga di domande concrete. «Abbiamo dichiarato di non sentirci rappresentati dalle parole del ministro Bianchi né dai suoi dati lontani dalla realtà»,sottolinea Sergio Ziveri, dirigente dell’Est 3, uno dei partecipanti. In effetti ci sono materne chiuse come la Bonomelli o la Santa Marta, persino superiori come il De André dove tutte le classi sono a qualche titolo coinvolte o in isolamento o in sorveglianza, altre dove le percentuali sono ben più alte dell’11% di Bianchi. Il ministero ha allo studio alcune novità, sollecitato anche da varie prese di posizione nazionali, dalle associazioni dei presidi e dei dirigenti Pa, dai sindacati. «Le scuole sono diventate una succursale delle Asl» ha dichiarato Antonello Giannelli, leader nazionale di Anp.

Intanto il tavolo bresciano ha deciso che lunedì si riunirà un gruppo di lavoro che raccoglierà proteste e suggerimenti dalle scuole in vista di chiarimenti applicativi e studierà possibili mosse, una nuova griglia di interventi realistici, per ritrovare poi gli altri giovedì prossimo. Ne faranno parte un rappresentante per ciclo, l’Ust e anche la Fism che raccoglie le materne cattoliche e le comunali. E per le famiglie saranno realizzate delle Faq comprensibili. Fra i problemi, le procedure sul portale per le segnalazioni «poco interattivo», la confusione sul giorno di partenza da contare come primo dei dieci di attenzione, i tempi dei tamponi, ma anche le sospensioni del personale no vax. Tante questioni, grandi e piccole, che portano a caos, a differenze di interpretazione fra scuola e scuola con perdite di tempo e disorientamento nelle case. «Il sistema normativo poteva reggere fino a 500-600 positività al giorno, non se si superano le mille - concorda il dirigente dell’Ust Giuseppe Bonelli-. Noi non abbiamo potere di modifica sulle regole né sul portale che è regionale, tuttavia, di concerto con Ats, possiamo tentare le semplificazioni possibili e arrivare a definizioni condivise».•.

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