Studenti al Palagiustizia La legalità in cattedra

di Silvana Salvadori
Personale scolastico e studenti hanno affrontato un incontro  sulle responsabilità  personaliDiversi i temi trattati dai magistrati nel corso nelle varie iniziative che sono iniziate nel 2015
Personale scolastico e studenti hanno affrontato un incontro sulle responsabilità personaliDiversi i temi trattati dai magistrati nel corso nelle varie iniziative che sono iniziate nel 2015
Personale scolastico e studenti hanno affrontato un incontro  sulle responsabilità  personaliDiversi i temi trattati dai magistrati nel corso nelle varie iniziative che sono iniziate nel 2015
Personale scolastico e studenti hanno affrontato un incontro sulle responsabilità personaliDiversi i temi trattati dai magistrati nel corso nelle varie iniziative che sono iniziate nel 2015

Oltre diecimila studenti delle scuole superiori di città e provincia sono passati dagli Uffici Giudiziari di Brescia negli ultimi cinque anni. Nulla di illegale però, anzi. Dal 2015 il Palazzo di Giustizia di via Gambara, su iniziativa dell’allora presidente della Corte Graziana Campanato, rinnova ogni anno una lettera di intenti con il Miur che permettere ai ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado di fruire di tre diverse possibilità di approccio alla Giustizia. LA PRIMA è la partecipazione ad incontri guidati al Palazzo di Giustizia nei quali un cancelliere spiega con termini semplici ed esempi specifici il funzionamento della macchina giudiziaria e i procedimenti civili e penali. Al termine gli studenti incontrano un magistrato che illustra loro la sua funzione e risponde alle domande. La seconda modalità permette ad alcuni alunni, solo maggiorenni ed in gruppi ristretti, di presenziare a vere udienze individuate perché in grado di dare una panoramica completa sul procedimento. La terza possibilità prevede l’uscita di magistrati dal Palazzo di Giustizia per recarsi negli istituti superiori in cui trattare con i ragazzi specifici temi, sempre dal punto di vista giuridico. Negli anni i magistrati sono stati chiamati a parlare, per esempio, di Unione Europea, tutela dell’ambiente come patrimonio collettivo, spaccio, detenzione e uso di sostanze stupefacenti, reati informatici, furto d’identità e adescamento online, legittima difesa e sicurezza stradale e responsabilità dei minori. Un rapporto proficuo e solidale fra scuola e Giustizia che ha dato buoni frutti: «Si tratta di un investimento per la legalità, è importante iniziare a parlarne il prima possibile con i ragazzi», commenta il presidente della Corte d’Appello di Brescia Claudio Castelli, «i ragazzi devono sapere cosa è giusto fare, è il modo migliore per insegnare loro il rispetto delle regole. Gli studenti che partecipano a questi incontri sono molto attivi, ci fanno domande spesso imbarazzanti perché pongono problemi esistenziali e filosofici». Il successo dell’iniziativa educativa, «che non è in competizione con quelle sulla legalità organizzate dalle forze di polizia o altre istituzioni, più ce ne sono e meglio è» aggiunge Castelli, è confermato dai numeri: nel precedente anno scolastico 2017/2018 vi hanno partecipato quasi 2.300 studenti, e anche l’anno in corso si avvia a chiudersi sulla stessa cifra. Negli anni precedenti, gli studenti in visita al Palazzo di via Gambara, o che hanno avuto un incontro con il magistrato fra le mura del proprio istituto, sono stati circa duemila per ogni annata. IL PROTOCOLLO prevede anche la formazione su specifici temi per docenti e dirigenti scolastici. L’ultimo appuntamento in ordine di tempo si è tenuto pochi giorni fa sul tema «Responsabilità personale degli studenti (minori e maggiorenni) e del personale scolastico dirigente, docente e non docente nell’esercizio delle proprie funzioni a Scuola». Un tema che tocca dal vivo molti insegnanti e che è stato affrontato da un centinaio fra docenti e dirigenti insieme con i magistrati Emma Avezzù e Carla D’Ambrosio. «Sappiamo di aver bisogno di un aiuto da parte della Giustizia per capire come interpretare e applicare al meglio l’infinita legislazione scolastica italiana – spiega il provveditore dell’Ufficio Scolastico Provinciale Giuseppe Bonelli – e qui troviamo un confronto. Brescia ha sempre fatto tendenza per quanto riguarda gli stili educativi, e anche questa iniziativa è pioniera nel suo campo». Per avvicinare ancora di più i ragazzi alle istituzioni della Giustizia, le scolaresche vengono a partecipare a cerimonie ufficiali come l’inaugurazione dell’Anno Giudiziario, la Giornata Europea della Giustizia Civile, la Giornata contro la Violenza sulle Donne e gli anniversari delle stragi di Capaci e di via D’Amelio. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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