LA NUOVA FASE

Terza dose a over 80 e nelle Rsa: Regione pronta a metà ottobre

di Sara Centenari
Si attendono le disposizioni del ministero della Salute
In mille al vax day bresciano
In mille al vax day bresciano
In mille al vax day bresciano
In mille al vax day bresciano

A oltre 2.500 persone sottoposte a trapianti già ieri in Lombardia è stata somministrata in ospedale una dose «in più» di vaccino anti Covid-19. Parliamo di una terza inoculazione, distanziata dalla seconda di almeno 4 settimane: più o meno il lasso di tempo che intercorre anche tra prima e seconda somministrazione del vaccino di Moderna a Rna messaggero. Gli individui fragili, pluripatologici, vulnerabili in questa terza fase ricevono dunque una «dose addizionale del ciclo vaccinale» - come spiegato ieri dal consulente della campagna Guido Bertolaso nella conferenza a Palazzo Lombardia - proprio in virtù dell’accesa fragilità del loro sistema immunitario. Dose ulteriore per innalzare la portata della barriera anti-Covid dei vaccini e non un «richiamo», due concetti e momenti diversi del ciclo vaccinale che non vanno confusi, né quanto a ragion d’essere né quanto a tempistiche. Il richiamo per gli altri, ad esempio gli ultraottantenni, dovrebbe invece partire da metà ottobre.
Le persone immunocompromesse interessate da questa nuova fase sono nell’ordine delle 150mila. La campagna massiva, invece, si avvia a conclusione nei termini previsti in questo periodo, anche se subisce una dilatazione per l’impennata di prenotazioni dovute al decreto che estende il campo del Green Pass all’ambito lavorativo. Come spiegato dal governatore Attilio Fontana e dalla vicepresidente e assessore al Welfare lombardo Letizia Moratti, dopo le ultime decisioni del governo Draghi siamo passati da una media di 7mila prenotazioni giornaliere a 14mila circa, con una «punta» di 19.239. «E quindi la fase conclusiva si allunga ad abbracciare un gran numero di cittadini che non avevano ancora accettato di farsi vaccinare», aggiunge Bertolaso.
Il «richiamo», correttamente, è quello cui saranno invece sottoposte per prime altre categorie «a rischio», anche se non vulnerabili come quelle che stanno ricevendo la dose addizionale (prevista per queste ultime entro ottobre). I richiami per over 80, ospiti delle Rsa, medici e paramedici, verranno proposti a partire da sei mesi dopo la seconda dose, con Pfizer o Moderna. Previsti una riorganizzazione dei centri e un adeguamento a nuove indicazioni del Cts; forse un coinvolgimento di aziende e ambulatori. E se l’ipotesi della campagna più «larga» sarà confermata, il numero delle farmacie (21) verrà decuplicato. L’ipotesi di cominciare coi richiami a metà ottobre «dipenderà dall’interlocuzione con il generale Figliuolo e con il ministro Speranza».
Un dialogo con Roma che nei prossimi giorni riserverà un capitolo alla solidarietà internazionale per una pandemia che si risolve solo preoccupandosi di ogni angolo del mondo. Da qui la proposta di Bertolaso di utilizzare la disponibilità di scorte vaccinali e la logistica lombarda degli aiuti per una vaccinazione a tappeto della popolazione di una nazione africana, magari la Sierra Leone (vedi box). Un passo più in là visto che in Lombardia i dati sono incoraggianti. «C’è estrema soddisfazione, perché in regione la percentuale di cittadini con una dose si attesta attorno all’87% e supera l’82% quella di chi ha già due dosi: mezzo milione di persone è in attesa della seconda. Zona bianca per il terzo mese e numeri dell’occupazione degli ospedali e dell’incidenza tra i migliori del Paese» sottolinea Moratti. «Anche Anthony Fauci promuove l’Italia, per quel 75% di immunizzati, con gli Usa al 54%».
L’analisi per fasce d’età fotografa un 90,4% di «doppi vaccinati» in Lombardia tra over 80; 90,7% tra i settantenni; 87,6% per chi ha tra i 60 e i 69 anni; 85,9% per la decade «cinquantenni»; 84% per i 40-49enni, 85,7% per i trentenni e una cifra altissima per chi ha tra i 20 anni e i 29, 90,9% (molto positivo il dato anche tra 12 e 19). «Siamo secondi solo a Israele, Portogallo, Danimarca e Spagna, in una “classifica“ in cui a seguire troviamo Belgio e Francia. E poi l’Italia nel complesso». Risultati resi possibili dal grande sforzo della Protezione civile (lo rimarca l’assessore Pietro Foroni, «a novembre i 15mila volontari saranno premiati»). Nel Paese il tasso di positività è 1,9%, in Lombardia scende sotto l’1%, mentre l’incidenza dei contagi è 35,1 (in discesa) quando nel resto della Penisola si attesta a 54,4. Resta libero l’accesso a prime e seconde vaccinazioni per docenti e non docenti delle scuole, minorenni (dai 12) e sanitari mentre per i lavoratori pubblici e privati è attivo il portale delle prenotazioni, in fase di riprogrammazione per accogliere le eventuali necessità dei futuri richiami.•.

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