LA CITTÀ CHE VERRÀ

"Nuova" Tintoretto, i primi residenti tra tre anni. Sconti sugli affitti

di Mimmo Varone
Quel che resta  della torre Tintoretto nel quartiere di San Polo. Al suo posto sorgeranno alcune palazzine
Quel che resta della torre Tintoretto nel quartiere di San Polo. Al suo posto sorgeranno alcune palazzine
Quel che resta  della torre Tintoretto nel quartiere di San Polo. Al suo posto sorgeranno alcune palazzine
Quel che resta della torre Tintoretto nel quartiere di San Polo. Al suo posto sorgeranno alcune palazzine

Saranno davvero fortunate le 270 famiglie bresciane che fra tre anni potranno abitare nelle palazzine della «nuova Tintoretto». Grazie all’accordo strategico tra Loggia e Redo srl (proprietaria della torre dal febbraio 2021), il progetto si arricchisce di altri 22 milioni del bando Pinqua (Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare). I futuri inquilini ne beneficeranno per circa la metà direttamente, in termini di riduzione dei canoni che, già inferiori del 35 per cento rispetto al mercato bresciano, calano ancora del 15 e anche del 20 per cento. Per il restone avranno benefici indiretti grazie all’ampio uso di tecnologie per il contenimento energetico, per l’aumento dell’innovazione e il comfort, per l’ecosostenibilità. Il progetto base sottoscritto tra Redo e il Comune nel febbraio 2021 prevedeva, tra demolizione della torre e ricostruzione del nuovo «quartiere», un costo di 45 milioni a carico della stessa Redo. Poi, in accordo con la Srl milanese c’è stata la partecipazione della Loggia al Pinqua in cui sono entrati i soldi del Pnrr, che ha fruttato 42 milioni.

Nella convenzione che verrà sottoscritta a giorni tra i due protagonisti si metterà nero su bianco che Redo spenderà nel progetto 42 milioni e la Loggia ne aggiungerà altri 22 del Pinqua, che portano la cifra a 64 milioni. I restanti 20 li userà il Comune nel prossimo triennio per aumentare l’offerta dell’housing sociale. Contestualmente sono state apportate due importanti modifiche alla convenzione di un anno fa. Da un lato sparisce la quota in vendita, e tutti i 270 appartamenti saranno in locazione. In secondo luogo, una parte degli alloggi verrà offerta a canoni particolarmente bassi, grosso modo in linea con Erp (anche se restano housing), a vantaggio delle fasce di reddito più basse. Con la precisazione che tutte le migliorie intervenute con i nuovi fondi non impatteranno affatto sul cronoprogramma, perché vengono progettate in parallelo con il progetto base. La conclusione dei lavori, dunque, resta la fine del 2024. Ed ecco i prezzi degli affitti. Nel progetto base erano fissati a 58 euro per metro quadrato all’anno (euro/mc/anno), vale a dire il 35 per cento in meno della media cittadina di 90 euro.

Un appartamento tipo di 80 metri avrebbe avuto un affitto mensile di 387 euro. Il Pinqua porta 6,4 milioni che permettono di ridurre a 50 euro/mc/anno il canone di 235 appartamenti (-15 per cento), e a 30 euro/mc/anno quello dei restanti 35 (-20 per cento). A fare due conti, 235 alloggi avranno un affitto mensile di 333 euro, e di 200 gli altri 35. In più, 3 milioni saranno disponibili per il cosiddetto «circular housing», un format innovativo che permetterà agli inquilini della nuova Tintoretto di entrare in una casa completa di arredi ed elettrodomestici a noleggio per 15 anni ad un canone annuo di mille euro. E poi, altri 10 milioni di tecnologia in involucri a elevato isolamento, ventilazione meccanica dei singoli alloggi, riuso delle acque piovane, fotovoltaico comune e privato, monitoraggio dei carichi elettrici, ricarica elettrica delle autovetture, e via dicendo. La vecchia Tintoretto sarà preistoria.•.

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