la ricostruzione

"Tiro a segno" in strada e bambino ferito: ecco cosa è successo la notte di Ferragosto a Corte Franca

di Paolo Cittadini
Indagata per lesioni colpose gravissime una guardia giurata fuori servizio. Con altri due ha esploso una ventina di colpi mirando ai cartelli stradali. Nei guai anche la moglie del 46enne
I segni  dei colpi d’arma da fuoco esplosi dalla guardia giurata e dagli amici
I segni dei colpi d’arma da fuoco esplosi dalla guardia giurata e dagli amici
Spari a Corte Franca, ferito un bambino - OnlyCrew/Fabrizio Cattina

Per concludere la giornata di festa di Ferragosto ha deciso di scendere in strada con due fucili e una pistola dando vita insieme a un amico e al fidanzato della figlia della moglie   un tiro a segno contro i cartelli stradali vicino all’abitazione in cui avrebbero trascorso la giornata. Un «gioco» che in un attimo si è trasformato in un dramma per un bambino di quasi due anni (li compirà in ottobre) che con la famiglia abita al piano terra e al primo piano di una palazzina di via Provinciale a Corte Franca. Il piccolo è stato raggiunto da uno dei proiettili sparati da una guardia giurata (fuori servizio) di 46 anni che vive poco lontano dal luogo dove ha improvvisato il tiro a segno.

Il 46enne e gli altri due uomini (uno classe 1981, l’altro poco più che maggiorenne) sono stati iscritti nel registro degli indagati. Lesioni gravissime colpose l’ipotesi di reato avanzata nei confronti del 46enne; per gli altri due individui la procura procede per porto abusivo d’arma da fuoco ed esplosione pericolosa. «Ci hai ammazzato il figlio» hanno urlato i genitori di origine marocchina del bimbo prima che sul posto arrivassero i soccorritori che lo hanno trasportato all’ospedale papa XXIII di Bergamo.

Il piccolo nel corso della notte tra lunedì e martedì è stato operato d’urgenza. Le sue condizioni inizialmente sono apparse gravissime, dopo l’intervento chirurgico stanno, per fortuna, lentamente migliorando: si è infatti svegliato dall’anestesia, respira autonomamente e i medici lasciano trasparire un cauto ottimismo sull’evolversi della sua situazione sanitaria. Le prossime ore potrebbero essere decisive per consentire di sciogliere la prognosi.

Spari a Corte Franca - la ricostruzione per immagini

LA RICOSTRUZIONE

Erano circa le 23 di lunedì sera quando la guardia giurata, un 46enne, il fidanzato della figlia della moglie, un ragazzo di diciannove anni, e un conoscente di 41 anni hanno deciso di raggiungere via Gallo, poco lontano dall’abitazione in cui avevano passato parte della giornata, e hanno iniziato a sparare

Una ventina i colpi esplosi dalle tre armi da fuoco, la pistola di ordinanza della guardia giurata e due fucili legalmente detenuti dall’uomo e ora finiti sotto sequestro, che hanno lasciato segni evidenti sui cartelli presi di mira. Qualcosa però non è andato per il verso giusto e uno dei proiettili, forse deviato, ha raggiunto la palazzina di due piani della vicina via Provinciale colpendo il bambino che a diversi metri di distanza dal cartello stradale crivellato di colpi (anche questo è stato posto sotto sequestro dagli investigatori per essere analizzato) era sul balcone con la famiglia incuriosita da quelli che sembravano fuochi d’artificio.

Il proiettile vagante ha raggiunto il bimbo al torace senza per fortuna toccare organi vitali. Sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia di Chiari che hanno sentito il 46enne e le altre persone coinvolte. Dopo qualche tentennamento avrebbero fatto alcune ammissioni circa il pericolosissimo tiro a segno avvenuto per strada al termine della «festicciola» organizzata in una abitazione distante solo qualche centinaio di metri dall’angolo che dà su via Gallo e via Provinciale, la strada dove si affaccia l'appartamento in cui il bambino vive con la famiglia.

Il sostituto procuratore Benedetta Callea che, coordina il lavoro il lavoro dei carabinieri che indagano sulla vicenda, nelle prossime ore potrebbe sentire la guardia giurata. Spetterà poi al magistrato decidere se chiedere o meno qualche provvedimento restrittivo. Da chiarire ci sono ovviamente le singole responsabilità. A contribuire alle indagini, oltre alle dichiarazioni dei tre, potrebbero essere i rilievi dei carabinieri e la perizia che la procura potrebbe chiedere per stabilire con certezza la traiettoria presa dalla pallottola vagante.

Al vaglio degli inquirenti ci sarebbe anche la posizione della moglie del 46enne e della figlia della donna. La due infatti avrebbero fatto sparire i bossoli nascondendoli, dopo averli raccolti dalla strada, in casa. A individuarli sono stati i carabinieri della compagnia di Chiari che hanno ispezionato la loro abitazione una volta intervenuti a Corte Franca dopo il ferimento del bambino.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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