Tornare tutti in aula? Brescia boccia l’idea: «Mancano gli spazi»

di Magda Biglia
La ripresa  della didattica in totale presenza non sembra convincere i presidi
La ripresa della didattica in totale presenza non sembra convincere i presidi
La ripresa  della didattica in totale presenza non sembra convincere i presidi
La ripresa della didattica in totale presenza non sembra convincere i presidi

Un conto sono i desideri, un conto è la realtà. La realtà è scritta dai numeri del contagio a Brescia. Dati sempre alti e stabili, con variante inglese che aggredisce i ragazzi, dalle quarantene per intere classi e da una bella fetta di alunni in isolamento con la famiglia, dai trasporti che più di così non ce la fanno, dalle aule delle superiori che hanno quelle misure e adesso non si possono cambiare al volo. «Invece che fare fughe in avanti, pensiamo a programmare decentemente il prossimo anno, magari non facendo arrivare gli insegnanti a novembre, e quelli necessari per smembrare i gruppi eccessivi, se non vogliamo assembramenti», commenta Diego Parzani, preside dell’Antonietti di Iseo e coordinatore dell’Ambito Sebino, sintetizzando il parere dei colleghi, perplessi dopo l’annuncio del premier Draghi sul ritorno alla frequenza totale dal 26 aprile in zona gialla ma anche arancione. (...)

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