Brescia e i parlamentari: ecco il «borsino»

Il «borsino» dei parlamentari bresciani in predicato di una possibile rielezione è condizionato da diverse variabili. La nuova geografia dei collegi e la riduzione del numero dei parlamentari, in primis, insieme alle scelte che si stanno mettendo a punto in questi giorni, a livello nazionale e locale: e se di solito organizzare una campagna elettorale richiede molto tempo, stavolta il tempo è pochissimo, per giunta durante l’estate. Di certo è che la pattuglia si ridurrà, almeno per quello che riguarda i parlamentari (da 14 a 9 sicuri) espressi dai collegi bresciani: perchè ad esempio Mariastella Gelmini sarà confermata, anche se la sua elezione arriverà da un collegio non bresciano. Invece per tre big del centrodestra dovrebbe essere tutto apparecchiato: per i leghisti Simona Bordonali e Stefano Borghesi, e Gianpietro Maffoni di Fratelli d’Italia, un posto anche nel prossimo Parlamento dovrebbe essere sicuro. Per altri due esponenti di spicco della politica bresciana invece la rielezione è legata alle variabili di cui sopra: Alfredo Bazoli (Partito Democratico) e Adriano Paroli (Forza Italia) attendono le mosse che si svilupperanno a livello nazionale e quindi regionale. Per entrambi non sono poche le possibilità di essere rieletti, ma al momento l’allineamento dei pianeti ancora non c’è. Poi, ci sarà ovviamente l’esito del voto che peserà in maniera decisiva: soprattutto per gli altri leghisti che eventualmente saranno in corsa, che dovranno far fronte all’avanzata di Fratelli d’Italia che punta a far man bassa di seggi. Niente da fare invece per la pattuglia bresciana del Movimento 5Stelle: Vito Crimi e Claudio Cominardi sono out per la regola del doppio mandato del partito di Giuseppe Conte. Dalle parlamentarie per adesso pochissime le indicazioni, ma a questo punto pare proprio che per il Movimento le chance bresciane siano a zero.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA