Turismo e sicurezza: la ripartenza passa da tamponi e farmaci

di Lisa Cesco
L’accordo è stato stretto tra Federfarma e FederalberghiFondamentali i tamponi per la ripartenza in sicurezza del turismo bresciano
L’accordo è stato stretto tra Federfarma e FederalberghiFondamentali i tamponi per la ripartenza in sicurezza del turismo bresciano
L’accordo è stato stretto tra Federfarma e FederalberghiFondamentali i tamponi per la ripartenza in sicurezza del turismo bresciano
L’accordo è stato stretto tra Federfarma e FederalberghiFondamentali i tamponi per la ripartenza in sicurezza del turismo bresciano

C’è il turista che si gode la vacanza fino all’ultimo e alle 5 del mattino chiede il tampone rapido in vista del ritorno a casa. C’è il gruppo di americani arrivati per la Mille Miglia che desidera il test antigenico per evitare la trafila a Malpensa. E ci sono molti viaggiatori contenti di trovare in camera d’albergo la confezione di quel farmaco che avevano finito proprio la sera prima. Insomma più che l’arte e il paesaggio poté la pandemia: «Con i nostri ospiti si parla di emergenza Covid prima ancora che dei musei da visitare. I turisti, soprattutto quelli che stanno cominciando ad arrivare da tutta Europa, hanno bisogno di sentirsi sicuri», conferma Alessandro Fantini, vicepresidente vicario di Federalberghi Brescia, realtà che rappresenta 500 dei 700 alberghi della provincia. E visto che l’imperativo è ripartire, dopo un primo semestre dell’anno in cui il turismo locale è andato peggio del 2020, complice la terza ondata che ha blindato le montagne, fatto perdere Pasqua e i ponti di primavera, le strutture ricettive bresciane puntano sulla sicurezza grazie a una convenzione su tamponi e farmaci siglata tra Federalberghi e Federfarma Brescia. Gli ospiti e i dipendenti degli alberghi possono effettuare test rapidi direttamente nella farmacia più vicina e a un prezzo calmierato (con una riduzione del 20 per cento, l’attività è extra Servizio sanitario e costa dai 25 ai 30 euro a seconda della tipologia di tampone rapido), opportunità richiesta soprattutto dai turisti stranieri per il ritorno a casa, ma anche da chi arriva senza aver completato il ciclo vaccinale. Da ricordare che agli alberghi, che seguono protocolli anti Covid, non compete fare controlli su tamponi e vaccini, ma segnalare la presenza di tutti gli ospiti alla Questura, che predispone verifiche a campione. Le farmacie aderenti al progetto, circa una quarantina, sono fra quelle abilitate ad effettuare tamponi e coprono, per la loro collocazione, le aree a maggiore presenza turistica come i laghi, la montagna e la città capoluogo. Altro servizio previsto in convenzione è la consegna direttamente in albergo di farmaci e prodotti distribuiti in farmacia: «Le farmacie, grazie a una presenza capillare, sono pronte a fare la loro parte, mettendosi a disposizione come presidio del sistema sanitario per proporre un servizio utile soprattutto nelle località di vacanza medio-piccole come le nostre, e soprattutto per gli stranieri per cui non è sempre facile individuare le strutture sanitarie più vicine», spiega Clara Mottinelli, presidente di Federfarma Brescia, affiancata dal segretario Marco Belloni, ricordando che anche il servizio di consegna a domicilio, esploso con il Covid, è diventato una consuetudine oggi irrinunciabile, per cui le farmacie si sono già strutturate. Dopo l’annus horribilis 2020, che ha visto un calo del 60-70 per cento nel turismo rispetto al 2019 quando si erano registrate 10,5 milioni di presenze, gli albergatori guardano con attesa alle prossime settimane, confidando negli affari che si potranno fare tra luglio e agosto e sperando inoltre che a settembre non arrivino altre chiusure drastiche, che significherebbero pregiudicare sul nascere la stagione dei meeting e congressi. «La situazione più drammatica la vive il settore della montagna, che dal febbraio dello scorso anno è costretta a fare i conti con le chiusure, con pesanti ricadute non solo sulle strutture ma su tutti i lavoratori del comparto – sottolineano ancora Alessandro Fantini e il segretario di Federalberghi Roberto Gosetti -. Il turismo sulla provincia bresciana è ancora sotto di oltre il 50 per cento, ma siamo fiduciosi in questo significativo momento di ripartenza, sapendo in ogni caso che la ripresa reale la osserveremo tra il 2022 e il 2023, quando Brescia sarà la capitale italiana della cultura». •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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