Uno sportello di ascolto e aiuto al Palagiustizia

Lo sportello al Palagiustizia il giorno dell’inaugurazione nel 2014
Lo sportello al Palagiustizia il giorno dell’inaugurazione nel 2014
Lo sportello al Palagiustizia il giorno dell’inaugurazione nel 2014
Lo sportello al Palagiustizia il giorno dell’inaugurazione nel 2014

Un aiuto concreto per tante donne in difficoltà, che hanno paura di denunciare le violenze subite. Lo sportello all’interno del Palazzo di Giustizia di via Gambara è un esperimento che Brescia ha realizzato per prima a livello nazionale e che sta aiutando molte donne a uscire dalla spirale della violenza domestica. Lo sportello «Ascolto e indirizzo per la violenza di genere e assistita» ha aperto nel febbraio del 2014 su iniziativa del Comitato pari opportunità del consiglio giudiziario della corte d’Appello, che prevede la collaborazione delle diverse realtà locali, tra cui il Comune e la Provincia di Brescia, l’ospedale Civile, i consultori ed i rappresentanti degli uffici giudiziari. Difficile quantificare il numero di donne che, negli ultimi due anni e mezzo, si sono rivolte allo sportello. «Ma sono molte, nonostante lo sportello sia aperto solo due mattine a settimana», ha sostenuto Carla Marina Lendaro, vicepresidente del Comitato pari opportunità, che sottolinea come «lo sportello sia uno spazio di informazione neutra, ove chi si trova in condizioni di violenza di genere può trovare informazioni su come agire concretamente, sia dal punto di vista civile che penale». Una realtà che ha aiutato alcune donne ad uscire da una situazione rischiosa.

DIFFICILE TRACCIARE un profilo delle donne che si sono rivolte allo sportello (nei primi quattro mesi di apertura trovarono ascolto una ventina di utenti): le vittime sono giovani e meno giovani, italiane e straniere, mussulmane o cristiane, segno che la violenza non ha né colore né religione, ma accomuna tristemente donne dalle storie molto diverse tra loro. All’interno del punto di ascolto lavorano le operatrici della «Casa delle donne» (centro antiviolenza nato nel 1989 grazie al coordinamento ed al contributo di enti locali, consultori e Civile) insieme al responsabile dell’Urp, in forza di una convenzione stipulata dai capi degli uffici giudiziari più di due anni fa. La nuova realtà «è uno strumento in cui l’allora presidente della Corte d’Appello di Brescia, Graziana Campanato, credeva molto ed è stato realizzato grazie al lavoro di molti, tra cui il Comitato pari opportunità, la corte d’Appello, il Comune, la Provincia, la Procura, l’Ordine degli avvocati, i servizi sociali, le scuole, l’Aiaf», ha ricordato Lendaro.

Brescia è stata capofila di un’iniziativa che ha da subito visto l’interessamento di altri tribunali italiani. «Lo sportello di ascolto e indirizzo è stato replicato negli uffici giudiziari di Perugia ed è allo studio in quelli di Firenze e di Campobasso», ha sottolineato con orgoglio Carla Lendaro.MA.VEN.

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