Venti di guerra, Brescia in piazza per la pace

Le associazioni pacifiste stanno preparando una manifestazione per il 18I venti di guerra che soffiano dall’Ucraina preoccupano anche il mondo della associazioni pacifiste bresciane, pronte alla mobilitazione
Le associazioni pacifiste stanno preparando una manifestazione per il 18I venti di guerra che soffiano dall’Ucraina preoccupano anche il mondo della associazioni pacifiste bresciane, pronte alla mobilitazione
Le associazioni pacifiste stanno preparando una manifestazione per il 18I venti di guerra che soffiano dall’Ucraina preoccupano anche il mondo della associazioni pacifiste bresciane, pronte alla mobilitazione
Le associazioni pacifiste stanno preparando una manifestazione per il 18I venti di guerra che soffiano dall’Ucraina preoccupano anche il mondo della associazioni pacifiste bresciane, pronte alla mobilitazione

Di fronte al rischio sempre più concreto di un’invasione russa dell’Ucraina si intensifica in città la mobilitazione del variegato movimento bresciano per la Pace. «La crisi in Ucraina e le tensioni fra Russia e Nato - osserva Adriano Moratto dallo storico Centro per la nonviolenza di via Milano 65 - sono alimentate soprattutto da ragioni politiche interne agli Stati coinvolti, che le stanno scaricando su quell’area geografica senza considerare che la drammatica escalation di queste ore rischia di sfociare in una guerra dagli esiti imprevedibili, degenerando in un confronto nucleare. Sentiamo qualche folle stratega parlare di ‘attacco nucleare tattico’, utilizzando le supposte virtù chirurgiche delle nuove bombe di precisione a disposizione degli arsenali bellici. Ma la storia insegna che quando si comincia non si sa come andrà a finire». Il disarmo è, anche in questo caso, la soluzione proposta dal movimento pacifista: «Occorre smilitarizzare quella regione - sostiene Moratto - disarmare gli animi oltre che le frontiere e rilanciare l’azione diplomatica dell’Unione Europea e dell’Onu, per fermare subito chi vorrebbe giocare alla guerra sulla pelle degli altri». Alle Nazioni Unite e all’Europa si appella anche Mauro Scaroni di Pax Christi, affinché «assumano iniziative urgenti e significative con una posizione di neutralità attiva, per ottenere una de-escalation immediata della tensione e avviare la ricerca di un accordo politico negoziato nel rispetto della sicurezza e dei diritti di tutte le popolazioni coinvolte, chiarendo la propria indisponibilità a sostenere avventure militari». Il portavoce del movimento cattolico giudica poi «indecorose le contrapposizioni provocatorie, le dichiarazioni e iniziative ‘muscolari’, quasi a cercare ‘l’incidente’ che potrebbe fare da scintilla per il detonatore del conflitto». «Molto preoccupata» si dice Camilla Bianchi, presidente del Coordinamento provinciale degli enti locali per la pace e la cooperazione internazionale, che riunisce 30 amministrazioni comunali e una Unione di comuni bresciani: «Che ancora oggi si pensi alla guerra come strumento per risolvere le questioni internazionali dimostra quanto lavoro ci sia ancora da fare per una cultura della diplomazia, del disarmo e della pace - sottolinea, denunciando - la strapotenza dell’economia di guerra che non solo condiziona il pensiero ma condiziona la vita di moltissime persone e l’impossibilità di cambiarne direzione. Un’economia della guerra e della sicurezza poggia le basi sulla paura e sulle dinamiche di forza, mettendo in secondo piano le persone e la possibilità di creare nuove modalità di convivenza. È necessario costruire un’economia equa, in grado di creare ponti di inclusione piuttosto che barriere di morte e di paura. La pace in Ucraina deve passare attraverso il profondo cambiamento di queste logiche culturali ed economiche». Per sostenere le iniziative di distensione e far sentire la voce di chi ripudia la guerra, l’arcipelago delle associazioni nonviolente bresciani sta preparando una manifestazione provinciale che dovrebbe tenersi venerdì 18 alle 17.30 in piazza Paolo VI, che potrebbe essere preceduta da azioni dirette se la situazione precipitasse. Un primo momento di confronto sarà invece domani alle 21 nell'assemblea on line alla pagina web www.peacelink.it/diretta. •. F.Mar.

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