Visite nelle Rsa, da oggi le prenotazioni

di Eugenio Barboglio
L’ingresso della Arici Sega in via Fiorentini, residenza socio assistenziale della Fondazione Brescia solidale
L’ingresso della Arici Sega in via Fiorentini, residenza socio assistenziale della Fondazione Brescia solidale
L’ingresso della Arici Sega in via Fiorentini, residenza socio assistenziale della Fondazione Brescia solidale
L’ingresso della Arici Sega in via Fiorentini, residenza socio assistenziale della Fondazione Brescia solidale

«Ho appena firmato l'ordinanza che consentirà le visite in piena sicurezza in tutte le Rsa» ha comunicato il ministro Speranza due giorni fa. E ieri le Fondazioni bresciane che gestiscono la strutture per anziani hanno risposto di conseguenza, definendo i protocolli per le visite non più schermate da una lastra di plexiglas. La prenotazione delle visite dei parenti vaccinati è iniziata questa mattina, sui portali di Brescia solidale, Casa di Dio, Casa di Industria. E da domani gli ospiti potranno fisicamente incontrare i loro parenti, due alla volta al massimo, prevede l’ordinanza. Alcuni comitati di parenti avevano minacciato proteste se le visite non fossero state possibili da subito. Era però necessario un po’ di tempo per mettere a punto i software e i protocolli, e quella di ieri per i vertici amministrativi delle onlus a cui fa capo il sistema dell’assistenza degli anziani in città è stata una giornata fitta di contatti e incontri. Per prenotarsi e incontrare il proprio caro occorre essere vaccinati. Quella è la condizione imprescindibile, ma ci sono altri aspetti da tenere in conto nella pianificazione delle visite: dalle condizioni dell’ospite e del visitatore alle caratteristiche logistiche delle strutture. «In Brescia Solidale - spiega il presidente Giacomo Mantelli - abbiamo deciso di programmare visite di 30 minuti l’una, in questo modo pensiamo di poter renderne possibili un paio a settimana a tutti i 187 ospiti delle nostre due strutture: l’Arici Sega e Villa Elisa». La Fondazione si era organizzata, come del resto le altre, per le vetrovisite «queste continuano per tutti coloro che non sono vaccinati - ricorda Mantelli -. Fino ad ora era l’unica modalità per incontrare gli ospiti, salvo i casi straordinari in presenza, consentita per chi è in gravi condizioni». Per la nuova modalità le Fondazioni si sono riposizionate, adeguando strumenti informatici, operatori e medici. Gli incontri avverranno all’esterno, «ma abbiamo dovuto individuare anche luoghi al chiuso per i giorni di maltempo», spiega Stefania Mosconi, direttore generale di Casa di Dio. Per la sua Fondazione è tutto un po’ più complicato a causa dei numeri: «Gli ospiti sono in questo momento 430, distribuiti nelle quattro Rsa». Tra ieri e l’altro ieri sono partite le telefonate e poi le lettere con le quali sono state avvertite delle modalità di visita tutte le famiglie che hanno anziani ricoverati nelle Rsa bresciane. «Anche noi puntiamo alle due visite settimanali per ospite, ma dobbiamo capire quanti sono i vaccinati», dice Mosconi Il punto critico sarà la verifica delle Certificazioni verdi Covid 19 che attestano l’immunità dei visitatori: da una parte le scansioni andranno governate per evitare assembramenti, dall’altra si fa appello al senso di responsabilità dei visitatori. •.

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