«Workers», storie di ordinario sfruttamento

La mostra «Workers» ha aperto a palazzo Facchi
La mostra «Workers» ha aperto a palazzo Facchi
La mostra «Workers» ha aperto a palazzo Facchi
La mostra «Workers» ha aperto a palazzo Facchi

Una mostra che diventa esperienza e, in certe stazioni, pugno nello stomaco. «Workers», esposta a palazzo Facchi in via Matteotti 74, racconta storie di ordinario sfruttamento, quelle che tutti pensiamo relegate in altre regioni d’Italia, dove il caporalato è una triste realtà. «Brescia, dopo anni di lavoro contro la tratta sessuale e lavorativa, è arrivata ad avere una situazione sotto controllo, che oggi vede solo una persona in protezione», spiega l’assessore alle pari opportunità Roberta Morelli. Dopo Cremona, anche Brescia è partner di questa mostra, inserita nel progetto di sensibilizzazione promosso da «Mettiamo le ali. Dall’emarginazione all’integrazione» con un’ampia rete di enti, tra cui il ministero alle pari opportunità, i sindacati, le associazioni Lule, Lotta contro l’emarginazione, Casa Betel e Favola Folle. L’installazione prevede una decina di opere sul tema dello sfruttamento, sviluppata in modalità interattiva sotto la regia di Carlo Compare. Costrizione, sudditanza, abusi e forme di controllo. Argomenti che si crede riguardino solo l’agricoltura ma, spiega Jessica Gosetti di Lotta contro l’emarginazione, che esistono anche sotto forma di accattonaggio organizzato, traffico d’organi e oggi in settori come il delivery e la ristorazione. D’altro canto, ricorda l’assessore ai servizi sociali Marco Fenaroli, la convergenza di interessi tra chi sfrutta e chi è sfruttato è ciò su cui questo sistema si regge: chi impiega lavoratori illegalmente da fuori lo fa perché non trova alternative a prezzi al massimo ribasso, e chi arriva non ha convenienza a entrare nel nostro sistema di welfare, fosse anche solo per i contributi che, anche se maturati regolarmente, vanno persi nel paese d’origine del lavoratore. «A Brescia tutto è partito nel 2012 dopo alcune segnalazioni durante la vendemmia in Franciacorta – spiegano le sigle Cgil, Cisl e Uil -, da cui si è sviluppato un sistema preso a modello da altre città. Dopo dieci anni la situazione è meno critica, ma non abbassiamo la guardia». Sacche limitate, conferma Alberto Pluda di Cisl; non solo in agricoltura, aggiunge Francesco Bertoli di Cgil, ma anche nella logistica e nel commercio. Fenomeni legati, sottolinea Franco Bolognini di Uil, alla leggerezza che porta a continui incidenti sul lavoro, a Brescia ancora frequenti. «Tutti devono sapere che esiste il numero verde 800290290, a cui possono chiamare le vittime, ma anche chi vuole solo fare una segnalazione» conclude Alessandro Boscardin di Lule. La mostra è visitabile oggi dalle 15 alle 20.30, domani fino alle 22 e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18. Ingresso libero. •. Mi.Bo.

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