Bentornata aquila reale: i rapaci danno spettacolo

di Luciano Scarpetta
Un’aquila reale fotografata sulle cime dell’alto Garda: lo spettacolo dei rapaci in questa stagione regala emozioni agli appassionati della natura
Un’aquila reale fotografata sulle cime dell’alto Garda: lo spettacolo dei rapaci in questa stagione regala emozioni agli appassionati della natura
Le immagini dell'aquila reale

C’è chi arriva fino ai 1279 metri di quota della Cima Comer a Gargnano per immortalarsi in un selfie mozzafiato sullo sfondo dell’intero lago di Garda. Altri invece, in questi giorni, raggiungono l’osservatorio avifaunistico per provare a catturare in uno scatto gli uccelli rapaci diurni di rientro dall’Africa e dall’Europa Meridionale. L’aquila reale è la «star» di questo territorio: specie rara e in lentissima ripresa (si calcolano 200 coppie nidificatrici su tutto l’arco alpino italiano) qui può essere una strabiliante apparizione, come avvenuto proprio nei giorni scorsi, immortalata da una «fototrappola». Questa posizione venne individuata negli anni novanta da un gruppo locale di esperti appassionati di avifauna e si è rivelata nel corso del tempo come migliore punto di osservazione di questa rotta migratoria, tra le più importanti dell’Italia, diventando un vero e autentico «polo di attrazione» soprattutto primaverile, attorno al quale i rapaci si concentrano durante la migrazione. Le specie che si dirigono a nord passano infatti proprio all’altezza dell’osservatorio per agganciare le correnti ascensionali che si formano dalle pareti calcaree sottostanti. Si tratta della rotta benacense che i rapaci percorrono per raggiungere le zone di nidificazione nelle Alpi Orientali e qui sopra Gargnano possono essere facilmente contati e fotografati. Il loro numero varia di anno in anno tra i 3000 e i 4000 esemplari. Stiamo parlando di oltre 20 specie differenti avvistate. Tra queste il nibbio reale, il biancone, il falco pescatore, il falco pecchiaiolo (il 14 maggio 2005 transitarono ben 1039 esemplari) e il falco pellegrino, quello di palude, la poiana, il biancone e lo sparviero, ma non mancano gheppi, astori. In questi giorni dalle parti di Tremosine uno di questi maestosi esemplari è stato avvistato da Giampietro Pace, lo stesso autore del filmato del 2014 con protagonista sempre a Tremosine, proprio un aquila reale che si cibava nelle ore notturne da una carcassa di ungulato. Resti di animale che la notte precedente aveva sfamato anche la famosa lince B132, (per ora) unico esemplare della sua specie presente sulle Alpi Italiane. «Questa volta è comparsa di giorno in località San Michele, vicino a malga Lorina più o meno nella stessa zona dove qualche hanno fa avevo “fototrappolato” anche un orso. In questa occasione dopo aver predato un piccolo esemplare di capriolo, si stava cibando su un dosso ai margini di una boscaglia». Dopo il lupo, l’orso e la lince, l’ennesimo avvistamento che conferma l’eccezionale biodiversità dell’alto lago. •.

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