Bungalow abusivi: bresciani nei guai

di PA.CI.
Sotto chiave sono finite 74 case mobili oltre a 4 bungalow tende
Sotto chiave sono finite 74 case mobili oltre a 4 bungalow tende
Sotto chiave sono finite 74 case mobili oltre a 4 bungalow tende
Sotto chiave sono finite 74 case mobili oltre a 4 bungalow tende

Secondo gli inquirenti avrebbero piazzato casette mobili anche a 150 metri dalla battigia, zona a tute integrale, e montato all’interno del campeggio, il Tonnara Camping sull’isola di Sant’Antioco (nella provincia di Carbonia-Iglesias, in Sardegna), altre strutture senza avere alcuna autorizzazione. Nei guai sono finiti tre imprenditori bresciani, due donne (una gardesana e una camuna) e un uomo (è nato in provincia di Verona, ma risulta residente sul Garda) , gli amministratori della società di San Felice Del Benaco titolare della struttura ricettiva sarda. I tre indagati devono rispondere di opere eseguite in assenza del titolo abitativo valido e lottizzazione abusiva. Ieri mattina i carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio culturale di Cagliari hanno raggiunto il campeggio che sorge a Cala Sapone e messo sotto sequestro 74 case mobili e 4 «bungalow-tende» con le relative aree verdi e le altre infrastrutture. A disporre il sequestro preventivo è stato il gip di Cagliari Antonio Cau su richiesta del sostituto procuratore Giangiacomo Pilia. I sigilli sono stati apposti su un’area di 97mila metri quadri e il valore delle case mobili messe sotto chiave si aggira intorno ai 3 milioni di euro. Le indagini dei militari sono iniziate a maggio dopo avere ricevuto una segnalazione. Sono così partiti i primi sopralluoghi e le verifiche. Per gli investigatori all’interno del campeggio ci sarebbe stato un alto numero di case mobili molte delle quali erano posizionate nella fascia di totale inedificabilità dei 150 metri dalla linea della battigia marina. I militari avrebbero riscontrato che le strutture stagionali sarebbero state collocate, già a partire dal 2009 «in maniera difforme rispetto a quanto dichiarato, alcune addirittura in aree prive di infrastrutture e che non erano mai state rimosse al termine delle stagioni estive così come prescritto dalle normative vigenti». La relazione dei carabinieri del Nucleo Tpc è finito in procura a Cagliari che ha chiesto e ottenuto il sequestro preventivo. •

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