Campione in vendita a «pezzi» E spuntano i capitali tedeschi

Campione nel mirino dei tedeschi
Campione nel mirino dei tedeschi
Campione nel mirino dei tedeschi
Campione nel mirino dei tedeschi

Passata la Festa del vento del fine settimana, sulla terraferma di Campione rimangono inalterate le problematiche sorte con il declino dei grandi investimenti turistici, naufragati a causa della crisi e progetti finanziariamente insostenibili, che avrebbero dovuto trasformare la frazione a lago di Tremosine in un resort esclusivo. L’anomalia è che qui a Campione strade, giardini e parcheggi, tutto insomma, è ancora di proprietà privata (scomoda eredità del fallito costruttore Coopsette, che avviò la altrettanto fallimentare ricostruzione del paese) e il Comune gestisce gli spazi con comodati d’uso annuali. C’è un liquidatore che cerca di vendere, frazionandoli, terreni ed immobili sul delta del San Michele per soddisfare la massa dei creditori, ma l’impresa non è agevole. Ma si è saputo ora che recentemente il porto all’estremità sud e le aree adiacenti sarebbero state vendute all’asta ad una società costituita da italiani che hanno già interessi in paese. Nella zona nord invece, quella dove è concentrata la maggior parte degli edifici residenziali, rimane invece da assegnare solo un paio di palazzine nell’area adiacente la spiaggia. Il resto, ovvero l’immensa area dismessa dove un tempo sorgevano il cotonificio Olcese, la villa del direttore, il palazzo degli impiegati e l’edificio utilizzato adesso come sede del Vela club locale, pare siano interessati degli acquirenti tedeschi. Solo voci, però: tutto infatti rimane nel limbo, come le intenzioni della famiglia tedesca che quattro anni fa ha acquistato lo storico palazzo Archetti, messo all’asta per un milione di euro dall'istituto vendite giudiziarie della circoscrizione regionale del Tribunale di Reggio Emilia. Dal fallimento di Coopsette, il Comune sta pensando di rimodulare la frazione per dotarla di un nuovo strumento urbanistico, prevedendo interventi più appetibili per chi sarà il nuovo, o i nuovi proprietari delle aree. Al proposito è stato incaricato un team di professionisti e tecnici che seguono il Comune per impostare una variante generale, in una dimensione turistica orientata allo sport della vela. Tra tanti interrogativi e criticità (compreso l’autosilo ancora inutilizzabile dopo la frana dell’autunno 2014), l’unica certezza a breve è che a giorni verrà effettuata la scelta del soggetto assegnatario, tra i partecipanti al bando comunale, per la rimozione e la dismissione del pontone galleggiante che nelle intenzioni doveva proteggere le barche dal moto ondoso ma non ha mai funzionato. •. L.Sca.

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