Depuratori, il Garda passa all’«incasso»

Le condotte sublacuali: col nuovo sistema saranno eliminateLa conferenza stampa per l’annuncio dell’accordo: domani la firma
Le condotte sublacuali: col nuovo sistema saranno eliminateLa conferenza stampa per l’annuncio dell’accordo: domani la firma
Le condotte sublacuali: col nuovo sistema saranno eliminateLa conferenza stampa per l’annuncio dell’accordo: domani la firma
Le condotte sublacuali: col nuovo sistema saranno eliminateLa conferenza stampa per l’annuncio dell’accordo: domani la firma

Luciano Scarpetta Per mettere al sicuro i 100 milioni di euro stanziati dal Governo tramite il Cipe per la depurazione delle acque gardesane, il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti aveva chiesto «un’assunzione di responsabilità del territorio». Missione compiuta: il lavoro di squadra di queste ultime settimane tra i soggetti del territorio ha portato gli effetti sperati. DOMANI pomeriggio alle 15 negli uffici del Ministero dell’Ambiente a Roma, sarà finalmente firmato l’accordo di programma con le Regioni e gli Ato della sponda bresciana e veronese che consentirà di destinare, nero su bianco, i finanziamenti per la nuova maxi opera di collettazione e depurazione delle acque gardesane. Il sistema sostituirà l’ormai datato e non più sicuro sistema di collettori e depuratori degli anni 80. La spesa prevista è di 220 mila euro lordi, di cui 115 per la sponda bresciana del lago, suddivisi in 55 milioni per le tubazioni, 50 per gli impianti di trattamento e 8 per gli impianti di sollevamento. Questi 100 milioni del governo sono la garanzia che si può cominciare. A Roma saranno presenti alla firma l’assessore lombardo all’Ambiente Claudia Maria Terzi, il collega del Veneto Gianpaolo Bottacin, i presidenti dei due uffici d’Ambito di Brescia e Verona, Daniela Gerardini e Mauro Martelli, oltre ai rappresentanti del territorio Mariastella Gelmini presidente della Comunità del Garda e Giovanni Peretti, presidente di Ats, la società di scopo creata dalla Comunità del Garda con l’obiettivo di trovare i fondi per il nuovo collettore fognario. «È UN PASSAGGIO estremamente significativo - commenta la presidente della Comunità del Garda Mariastella Gelmini - che consente di blindare formalmente i finanziamenti: molti in questi mesi avevano messo in dubbio l’arrivo dei soldi, ma stavolta ci siamo. Spiace l’assenza del Trentino e francamente non si capisce questo disinteresse di fronte ad un rischio di disastro ambientale che i recenti avvenimenti hanno portato sotto gli occhi di tutti». Più scaramantico ma molto soddisfatto anche Giovanni Peretti, presidente di Ats: «Stiamo trepidando per la firma di mercoledì e facendo gli scongiuri, per il Garda sarà davvero il punto di non ritorno su cui gettare le basi per un futuro più sereno». Messi in cassaforte i 100 milioni, per la restante parte del costo del progetto, 120 milioni di euro (62 a carico della sponda bresciana) sui 220 complessivi, l’indirizzo politico di entrambe le sponde del lago è di destinare parte della tassa di soggiorno al mega progetto («il range è tra il 10 e il 20%»): aderiranno 33 Comuni sui 35 dell’Ats, tutti tranne Soaino, che è commissariato, e Goito, che non ha l’imposta di sogiorno. Il resto sarà disposto da Acque Bresciane e Ags con la tariffa. Dopodomani sarà ratificato in assemblea il passaggio di Garda Uno nel gestore unico provinciale. «Conferimento complicato e laborioso - sottolinea il sindaco di Salò Gianpiero Cipani - in quanto Garda Uno voleva (e ha ottenuto) garanzie sull’autonomia gestionale del servizio in ambito gardesano. il 27 dicembre la firma notarile». Capitolo progetto definitivo del collettore: «In questa fase - ha chiarito Mariastella Gelmini - è importante ottenere i finanziamenti, senza quelli si parla del nulla». •

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