Desenzano a luci rosse: chi è senza peccato...

Le chiamano case chiuse, luoghi di peccato, di abominio e di sfruttamento. Ma non solo per il sesso mercenario che tra quelle quattro mura, più dolente che gaudente, si consuma. Anche per gli affitti, cribbio: 750 euro a settimana in nero sono, altroché, peccato, abominio e sfruttamento. Perchè se la prostituzione nelle case di Desenzano è un fatto noto e stranoto (anche in questi tempi di magra ci sono annunci di 200 professioniste nella cittadina) e se in questi giorni molti residenti e commercianti tornano a lamentarsi per un malcostume che nessuno sembra voler affrontare, stavolta sono anche loro, le donne che esercitano l’attività, a protestare. Per gli affitti: cifre da capogiro, nel «sommerso» fra l’altro, per monolocali e bilocali dove ricevere i clienti. Perché in questa vicenda, tra prostitute, clienti e affittacamere, chi è senza peccato scagli la prima pietra. E infatti non la scaglia nessuno.

Suggerimenti