Galleria Adige-Garda, il lago si ribella

di L.SCA.
Galleria Adige-Garda: sfida sull’ennesima apertura non concordata
Galleria Adige-Garda: sfida sull’ennesima apertura non concordata
Galleria Adige-Garda: sfida sull’ennesima apertura non concordata
Galleria Adige-Garda: sfida sull’ennesima apertura non concordata

Non cinque ma solo una giorno di apertura delle scolmatore Adige-Garda, la galleria che riversa nel lago l’acqua del fiume, con effetti poco simpatici sull’ecosistema lacustre. Lo chiedono ufficialmente la Comunità del Garda e Ats Garda Ambiente insieme a Garda Uno e Azienda gardesana Servizi, le due società che gestiscono il servizio idrico integrato delle sponde bresciane e veronesi. La lettera firmata dai rispettivi presidenti, Mariastella Gelmini, Giovanni Peretti, Mario Bocchio e Angelo Cresco, è stata inviata ieri mattina tramite «legal mail» al Servizio bacini montani della Provincia di Trento, gestore della galleria Adige-Garda. «Per via indiretta - è scritto - abbiamo appreso che è intenzione procedere dal 2 al 6 marzo all’apertura delle paratoie per prove di scarico, taratura e tenuta dell’impianto. A nome dei sindaci e degli operatori del lago di Garda ribadiamo che la destinazione d’uso del manufatto sia esclusivamente ed eccezionalmente finalizzata alla funzione di scolmatore di una piena del fiume Adige. Inoltre considerando che l’immissione di acqua dell’Adige con qualità e temperature diverse possa alterare la risorsa idrica gardesana, chiediamo con forza che le manovre manutentive siano limitate a una sola giornata con scarico nella misura minima possibile». L’irritazione, usando un eufemismo, è ormai oltre i livelli di guardia e sia bresciani che veronesi non nascondono più il disagio: i Comuni delle due sponde del lago non solo non partecipano alle decisioni trentine, ma non vengono mai informati se non a pochissimi giorni dall’evento. •

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