Non si placano le polemiche sulla riorganizzazione dell’ospedale di Desenzano. Dopo le preoccupazioni anticipate dai sindacati, e l’assemblea pubblica convocata dal Pd a cui hanno partecipato il direttore generale Carmelo Scarcella e l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, anche Fratelli d’Italia solleva dubbi sul futuro del presidio. A parlare è Tommaso Giardino, ex pneuomologo (per più di 30 anni) proprio nell’ospedale desenzanese e da pochi giorni ufficialmente nelle file di FdI. «IL NOSTRO ospedale sta vivendo un momento di indubbio disagio – ha spiegato – che secondo me è il più grave di sempre. Fino a pochi anni fa era un’eccellenza della sanità bresciana e non solo: adesso, e lo diciamo con amarezza, non è più così». Giardino elenca tra le note dolenti le annunciate fusioni dei reparti di Senologia (è prevista una sola Breast unit per i tre ospedali) e di Otorinolaringoiatria, con un primario condiviso tra Desenzano e Manerbio. «Ma è la carenza di personale l’origine di ogni male – continua il consigliere comunale, ex vicesindaco e assessore – con operatori sottoposti a turni massacranti, a scapito della qualità delle prestazioni: un ambienta ansiogeno e con personale demotivato. Vorrei ricordare che l’ospedale di Desenzano ha delle peculiarità che lo rendono diverso dagli altri. È un ospedale costruito in gran parte con i lasciti di famiglie desenzanesi: sacrifici che non possono essere vanificati da una gestione asettica».