«Gli orsi sono fra noi, ma non fanno paura»

di Luciano Scarpetta
La zona  frequentata dagli orsi: l’alto Garda è proprio al centroIl giovane esemplare avvistato 12 volte fra alto Garda e Valsabbia
La zona frequentata dagli orsi: l’alto Garda è proprio al centroIl giovane esemplare avvistato 12 volte fra alto Garda e Valsabbia
La zona  frequentata dagli orsi: l’alto Garda è proprio al centroIl giovane esemplare avvistato 12 volte fra alto Garda e Valsabbia
La zona frequentata dagli orsi: l’alto Garda è proprio al centroIl giovane esemplare avvistato 12 volte fra alto Garda e Valsabbia

«Gli orsi non sono un pericolo: se lo fossero ve ne sareste già accorti, perché sono tanti e sono qui da anni». Questo il senso dell’incontro pubblico di domani sera, per far conoscere la realtà della presenza di questo animale: tra il basso Trentino e le valli bresciane, dunque in un’area con al centro l’alto Garda, bazzicano fra i 60 e i 78 orsi. Certo qualche allevatore danneggiato avrebbe da ridire, qualche apicoltore pure, ma tutto sommato la casistica dimostra che con l’orso si può convivere, anche se si raccomanda di evitare il contatto e di non fornire cibo. NATURALISTI e studiosi ne parleranno al pubblico domani sera alle 21 al Centro visitatori del Parco di Tignale: recenti avvistamenti dell’animale sulla dorsale compresa tra i monti di Toscolano Maderno e la Vallesabbia hanno certificato inequivocabilmente il ritorno del carnivoro sulle montagne bresciane. Di questo si parlerà con i relatori Mauro Belardi, biologo di Eliante, Sonia Braghiroli di Ersaf, Elisabetta Rossi, referente della Regione Lombardia per il progetto Life Arctos per la tutela dell’orso bruno in Italia e gli agenti della Polizia Provinciale di Brescia. IL SEGRETO di questo successo di conservazione è riconducibile soprattutto a una serie di misure adottate per consentire, negli ultimi decenni, la coesistenza tra grandi carnivori e l’uomo. Secondo i dati forniti dal «Rapporto grandi carnivori 2018» della Provincia autonoma di Trento, stiamo parlando di un numero minimo effettivo di orsi composto da 39 esemplari (numero minimo), 18 maschi e 21 femmine presenti sul territorio alpino. Questo al netto dei cuccioli, non considerati a causa della sempre maggiore difficoltà nell’acquisizione di dati completi sulla natalità. La stima della popolazione complessiva secondo i monitoraggi, prendendo in considerazione anche la quota dei cuccioli (21-23) e degli esemplari non rilevati geneticamente nel 2018 (16), può essere definita in un range tra 60 fino a 78 esemplari. Le segnalazioni «certe e probabili» della presenza dell’orso nel Bresciano nel 2018 (avvistamenti, danni e indici di presenza) sono state 9, in particolare dalla Valcamonica. A UN ESEMPLARE cresciuto di taglia, si è saputo, è stato tolto il radiocollare che stava creando problemi. Lo stesso che, entrando nel bresciano a svernare dalle Orobie, al risveglio «metteva peso» a spese di asine in Valcamonica, impiegando poi un quindicina di giorni per tornare a vagabondare nei territori abituali. Il numero degli avvistamenti nel Bresciano è in ogni caso destinato a incrementarsi in questa annata, fosse solo con i 12 avvistamenti degli ultimi giorni dell’orsetto di circa un paio d’anni di età in «dispersione» tra Toscolano Maderno e Vobarno. «È un esemplare giocherellone e stupidino - sottolineano gli agenti della Polizia Provinciale - con il quale, è bene precisare, è meglio astenersi da ogni contatto diretto o indiretto». •

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