Il carpione sui «social»: un’immagine che indigna

di L.SCA.
L’immagine «incriminata»: al centro un vietatissimo carpione
L’immagine «incriminata»: al centro un vietatissimo carpione
L’immagine «incriminata»: al centro un vietatissimo carpione
L’immagine «incriminata»: al centro un vietatissimo carpione

Mentre sulla terraferma un animale fino a qualche decennio fa in via d’estinzione come l’orso sta facendo capolino anche sui monti gardesani grazie alle «buone pratiche» dell’uomo, in acqua c’è chi invece contribuisce con comportamenti a dir poco censurabili ad estinguere una specie ittica autoctona e preziosa come il carpione. NELL’IMMAGINE postata ieri sui social come un «trofeo» da un pescatore dilettante trentino si nota nel pescato, insieme a due trote e un cavedano con la tirlindana al largo di Corno di Bò a Torbole, anche la sagoma di un piccolo carpione. Come se fosse la cosa più normale catturare un pesce protetto e metterlo sui social. PRATICA VIETATA, quella della pesca al carpione, da inizio anno anche nelle acque trentine dopo la moratoria esistente da anni sulle sponde bresciane e veronesi. Il rischio è purtroppo davvero concreto: dal 2005 è nella lista del Wwf delle dieci specie a più immediato rischio di estinzione. Il pescato si è ridotto dagli oltre 450 quintali del 1956 a meno di un quintale all’anno dal 2008 in poi. Proprio sui social sono tanti i commenti indignati, sia da semplici pescatori sia dalle associazioni ambientaliste: giù le mani dal carpione.

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