Il Comune non molla e rivuole indietro l’Ici

Palazzo Bagatta contro  il ministero delle Finanze
Palazzo Bagatta contro il ministero delle Finanze
Palazzo Bagatta contro  il ministero delle Finanze
Palazzo Bagatta contro il ministero delle Finanze

Il Comune di Desenzano sfida lo Stato in tribunale: in ballo ci sono quasi 800mila euro di contributi Ici (la vecchia Imposta comunale sugli immobili, poi sostituita dall’Imu) relativi ai fabbricati di categoria D, quindi le attività produttive, che secondo Palazzo Bagatta il ministero delle Finanze avrebbe dovuto trasferire nelle casse comunali. La causa vera e propria ha preso il via tra il 2017 e il 2018, la prima sentenza (del Tribunale di Brescia) è arrivata a metà novembre scorso: i giudici hanno accolto le pretese del Comune riconoscendo il diritto di credito per una somma di 731.595 euro, anziché i 766.583 euro chiesti inizialmente, condannando i ministeri dell’Interno e delle Finanze al pagamento di tale somma, oltre a spese legali e interessi. Ma gli stessi dicasteri hanno poi presentato ricorso in Corte d’Appello, e il municipio ha deciso di costituirsi e resistere, con il supporto di Anutel, l’Associazione nazionale uffici tributi enti locali. «La questione riguarda quali quote sarebbero dovute restare al Comune e quali invece allo Stato - spiega il sindaco Guido Malinverno - e secondo le nostre valutazioni ci sono competenze che non ci sono state riconosciute come dovevano. Per questo abbiamo deciso di andare fino in fondo e resistere anche in appello». Il Comune di Desenzano, dal 2002 al 2009, ha calcolato un minore gettito Ici per un totale di 1,698 milioni di euro: per quasi un decennio lo Stato ha compensato il minore gettito con dei trasferimenti, poi con una diversa interpetazione normativa ha cambiato le regole del gioco. Morale, fanno sapere da Palazzo Bagatta, «il Comune di Desenzano si è visto recuperare il contributo statale già erogato pari a 490.269 euro, e revocare l’ammontare del contributo Ici assegnato e non concesso per 276.313 euro, subendo un danno complessivo pari a 766.583 euro». Nel settembre del 2014 il municipio ha aderito al protocollo d’intesa di Anutel per il reintegro dei contributi erariali Ici: nel gennaio del 2016 è stato trasmesso il primo formale atto di diffida e messa in mora al Ministero dell’Interno, ma senza successo. Da qui la decisione, nel giugno del 2017, di agire per vie legali: il processo è stato avviato nel 2018 e la sentenza è arrivata il 16 novembre dello scorso anno. Ma per lo Stato non finisce qui, per il Comune nemmeno: «Ora vedremo l’appello - chiosa Malinverno - ma potremmo anche arrivare in Cassazione».•. A.Gat. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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