Siccità

In Lombardia manca già il 60% d'accumulo d'acqua. Laghi e invasi, gestione coordinata

di Luciano Scarpetta
Preoccupazione al tavolo regionale sull'utilizzo agricolo presieduto da Fontana: "In gioco la nostra sopravvivenza, l'estate sarà critica". Idro osservato speciale
Il Tavolo regionale sull'emergenza idrica presieduto da Attilio Fontana
Il Tavolo regionale sull'emergenza idrica presieduto da Attilio Fontana
Il Tavolo regionale sull'emergenza idrica presieduto da Attilio Fontana
Il Tavolo regionale sull'emergenza idrica presieduto da Attilio Fontana

Mancano circa due miliardi di metri cubi di acqua in Lombardia rispetto allo storico del periodo e mai come in questo primo periodo dell’anno la situazione di criticità ha raggiunto livelli di allarme: le scarsissime precipitazioni nevose, unite all’incremento della temperatura e allo scioglimento del manto nevoso, non hanno consentito nelle ultime settimane di recuperare il deficit dei mesi estivi.

Sopravvivenze a rischio

A rischio c’è la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare perché l’acqua è essenziale per mantenere in vita i sistemi agricoli. E’ questo il poco rassicurante quadro della situazione emerso al Tavolo regionale per l’utilizzo in agricoltura della risorsa idrica, presieduto dal presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana al quale hanno partecipato le istituzioni e i rappresentanti degli utilizzatori delle acque.

Il deficit di accumulo

«Si è trattato di un momento proficuo di lavoro – ha affermato il presidente – nel quale è emerso un deficit di circa il 60% di accumulo delle acque. A livello regionale, rispetto allo storico del periodo, siamo passati, nell’ultimo mese, da -42.3 per cento a -60 per cento. Tutti gli attori presenti, sia i gestori di bacino che quelli idroelettrici, compresa Terna (gestore nazionale del sistema elettrico) hanno espresso la disponibilità a una gestione coordinata degli invasi alpini e dei laghi per fronteggiare la crisi idrica».

Stato d'emergenza prorogato

Il governo ha prorogato lo stato di emergenza per Regione Lombardia che sarà valido fino al 31 dicembre di quest’anno. Fontana ha inoltre chiarito che non è possibile richiedere in maniera preventiva lo stato di calamità perché quest’ultimo viene «concesso solo nel momento in cui si registrano i danni dei raccolti».

Che fare nella stagione irrigua

Venerdì 3 marzo si è deciso di proseguire ancora in questa direttrice preparandosi alla gestione delle acque nel corso della stagione irrigua. «Verranno emanate direttive regionali per l’attivazione di licenze di attingimento da acque superficiali in condizioni di crisi idrica – ha comunicato Fontana - nonché una disciplina specifica per concedere attingimenti di acque da cava. Sarà inoltre avviata una regolamentazione delle nuove concessioni di pozzi, sulla base della risorsa effettivamente disponibile».

Lago Eridio con gli occhi puntati addosso

Sotto la lente di ingrandimento c’è soprattutto il lago d’Idro: l’idea è di ottenere un innalzamento temporaneo del massimo livello di invaso e nel contempo proseguire nel reperimento delle risorse necessarie alla realizzazione delle nuove opere di regolazione. «Sarà sicuramente importante a questo proposito la figura del commissario nazionale chiamato a coordinare la cabina di regia del Tavolo interministeriale sulla siccità, che la premier Meloni ha attivato nei giorni scorsi, accogliendo proprio una mia richiesta» ha sottolineato Fontana.

Cambiamento climatico

«Di fronte al cambiamento climatico – afferma Valter Giacomelli, presidente di Coldiretti Brescia – è necessario aumentare la capacità di raccogliere l’acqua piovana». In Provincia la situazione è critica, con i laghi che restano con percentuali molto basse di riempimento, che vanno dal 15,7% del lago d’Iseo, al 32,9% a Idro fino al 36,4% del Garda.

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