L’addio a Vittorina unisce nel lutto l’intera comunità

Dentro e fuori la chiesa tantissima gente per i funerali di Vittorina
Dentro e fuori la chiesa tantissima gente per i funerali di Vittorina
Dentro e fuori la chiesa tantissima gente per i funerali di Vittorina
Dentro e fuori la chiesa tantissima gente per i funerali di Vittorina

Moniga non sarà più la stessa dopo l’addio alla mitica Vittorina, al secolo Vittoria Turina: 83 anni, negoziante, era il personaggio più iconico del paese. Si è spenta sabato, suscitando la tristezza di tutta Moniga, che ieri al funerale l’ha salutata con affetto e commozione. Commerciante dalla fine degli anni ’50, era titolare dal 1978 del Vittamarket: custode di ricordi e di cimeli, memoria storica di un’intera comunità, che ora si stringe dell’amato figlio Massimo (impresario edile come il padre Sandro) a cui non si scordava mai di ribadire quanto fosse orgogliosa, e della nuora Martina. Strappata alla vita da una breve ma fatale malattia: fino a pochi giorni fa aveva accolto gli ultimi clienti, prima di abbassare le serrande, stavolta per sempre. È morta all’ospedale di Gavardo, alle Cure palliative, dov’era ricoverata da qualche giorno. Il funerale è stato celebrato ieri pomeriggio nella parrocchiale di Moniga: accanto a lei in un abbraccio ideale erano in tanti, così come tanti erano tanti quelli che in vita passavano a salutarla in negozio, per trascorrere del tempo prezioso insieme a lei, bere un bicchiere di buon vino, raccontarsi aneddoti e passioni. Il suo più che un negozio era un museo di cultura popolare: custodiva ancora la bottiglia di Chiaretto più antica esistente, datata 1905. Lei era già in prima linea negli anni d’oro in cui a Moniga passavano Little Tony, Caterina Caselli, Lucio Battisti ed era di casa Nantas Salvalaggio: aveva conosciuto anche Enzo Ferrari e Alain Delon, a cui aveva offerto salamine e vino rosso. •. A.Gat.

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