L’erba del vicino è stupefacente: il sequestro è maxi

di Paolo Cittadini
I carabinieri prendono in consegna la marijuana coltivata a San Felice: le piante erano già state tagliate ed essiccate per il consumo
I carabinieri prendono in consegna la marijuana coltivata a San Felice: le piante erano già state tagliate ed essiccate per il consumo
I carabinieri prendono in consegna la marijuana coltivata a San Felice: le piante erano già state tagliate ed essiccate per il consumo
I carabinieri prendono in consegna la marijuana coltivata a San Felice: le piante erano già state tagliate ed essiccate per il consumo

Secondo la ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Salò avrebbero affittato un campo a ridosso di un fondo dove il proprietario aveva piantato e stava coltivando della canapa «legale», quella destinata alla vendita nei canapai autorizzati. NELL'AREA presa in affitto avrebbero seminato invece della canapa indiana ad altra concentrazione di Thc e quindi illegale. La loro speranza era quella di poter confondere l'erba vietata con quella autorizzata della vicina azienda agricola. Il tentativo non è però andato come previsto e in cinque sono finiti nei guai. Per gli investigatori dietro la piantagione ci sarebbe un 38enne di Salò che nell'attività illegale si sarebbe fatto aiutare da altre quattro persone: il padre e il fratello, residenti a Roma, una giovane di San Felice del Benaco e un altro uomo che risulta invece anche lui residente a Salò. La loro posizione è ora al vaglio degli inquirenti mentre il proprietario del campo coltivato con la canapa “legale” sarebbe del tutto estraneo alla vicenda. Tutto è iniziato la scorsa estate quando i carabinieri passando nella zona di San Felice del Benaco avevano sentito l'inconfondibile odore di «erba». I MILITARI avevano così scoperto sia la piantagione legale che quella illegale. Centinaia le piante risultate con una concentrazione di Thc anche 20 volte superiore a quello dello 0,6% previsto dalla legge che permette la vendita nei canapai autorizzati. Nelle scorse ore è scattato il passo successivo e sono arrivati i primi provvedimenti. Appurato che quella canapa non rispettava i parametri imposti dalla normativa, i carabinieri della compagnia di Salò hanno quindi messo sotto sequestro l'erba proibita. SI TRATTA complessivamente di 17,6 chili. Le piante, che nel frattempo erano state tagliate, erano stoccate in una casupola presente nel fondo di San Felice del Benaco e lì dentro sarebbero state essiccate. All'interno del piccolo manufatto i militari hanno trovato anche un gruppo elettrogeno necessario per asciugare la marijuana. La perquisizione si è quindi spostata nell'abitazione dell'uomo che aveva affittato il terreno e lì i carabinieri hanno recuperato altri 80 grammi di erba. Lo stupefacente e le macchine necessarie per l'essiccazione sono finiti sotto sequestro. I cinque dovranno ora provare a spiegare all'autorità giudiziaria il motivo di quella montagna di marijuana che nel giro di qualche settimana avrebbe potuto finire sulle piazze della Valle Sabbia e del resto della provincia. •

Suggerimenti