L’Università di Pavia in missione negli orti

I diversi tipi di mais che si raccolgono a Tremosine, insieme ad altre piante  rimaste invariate e sfuggite a qualsiasi innesto o ibridazione
I diversi tipi di mais che si raccolgono a Tremosine, insieme ad altre piante rimaste invariate e sfuggite a qualsiasi innesto o ibridazione
I diversi tipi di mais che si raccolgono a Tremosine, insieme ad altre piante  rimaste invariate e sfuggite a qualsiasi innesto o ibridazione
I diversi tipi di mais che si raccolgono a Tremosine, insieme ad altre piante rimaste invariate e sfuggite a qualsiasi innesto o ibridazione

In principio furono i famosi fagioli della Valvestino introdotti nel XVII dall’America Centrale e mai «ibridati» con l’introduzione di specie diverse. Ora un altro nuovo tipo di questa cultivar è stato scoperto a Tremosine. Sull’origine di questa nuova specie e di altre varietà di mais, rape e pomodori che monopolizzano da sempre gli orti dell’altopiano, stanno indagando i detective della botanica. Il dipartimento di Scienze della terra dell’Università di Pavia guidato dal docente Graziano Rossi ha promosso una ricerca sulle coltivazioni domestiche della zona dell’alto Garda risparmiata da innesti e incroci stile «Frankenstein vegetale». Il ritrovamento ad agosto è stato casuale. Sul solaio di una vecchia abitazione della frazione di Voltino, dimenticato da almeno 30 anni, fortunosamente risparmiato dall’aggressione dei roditori e dalla inclemenza del tempo, è stato rinvenuto da Domenico Marchetti, appassionato di colture locali, un fagiolo di colore rosso scuro e di taglia piccola. (...)

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